Le dichiarazioni di Gianni Infantino, presidente della Fifa in occasione del suo compleanno, su un eventuale ritorno in campo a maggio

Con il calo dei morti e dei contagiati, si è acceso un barlume di speranza nelle menti di molti. Il covid-19 potrebbe infatti aver toccato il picco ed essere perciò ora in fase di regressione. Gianni Infantino, presidente della Fifa, ha parlato alla Gazzetta dello Sport della situazione attuale del calcio a livello mondiale, concentrandosi su un eventuale ritorno in campo a maggio. “Prima la salute. Poi tutto il resto. E il resto, per i dirigenti, significa sperare il meglio ma anche prepararsi al peggio. Si giocherà quando si potrà senza mettere a rischio la salute di nessuno. Federazioni e leghe siano pronte a seguire le raccomandazioni di governi e Oms”, queste le dichiarazioni a riguardo.

Il presidente FIFA: “Il calcio rishcia la recessione. Possiamo riformarlo”

Sulla possibilità di recessione calcistica: “Il calcio rischia la recessione. Serve una valutazione dell’impatto economico globale. Ora è difficile, non sappiamo quando si tornerà alla normalità. Possiamo forse riformare il calcio mondiale facendo un passo indietro. Con formati diversi. Meno tornei, ma più interessanti. Forse meno squadre, ma più equilibrate. Meno partite per proteggere la salute dei calciatori, ma più combattute. Quantifichiamo i danni, facciamo sacrifici – sarà avvantaggiato chi ha gestito la propria “azienda” in modo sano – e ripartiamo. Salviamo tutti assieme il calcio da una crisi che rischia di essere irreversibile. Ora pensiamo al calendario delle nazionali. E alle modifiche e alle dispense temporanee per i regolamenti sullo status dei calciatori e i trasferimenti. Per proteggere i contratti e adeguare i periodi di registrazione. Servono misure dure. Ma non c’è scelta. Dovremo tutti fare sacrifici.”

Infantino: “Mondiale per club? Tutti avranno benefici”

Continua poi con il Mondiale per club: “Non è il mio sogno, ma un torneo Fifa per sviluppare il calcio di club mondiale, voluto da tutti i club, compresi i top europei. Quando l’Uefa creò la Champions, ci fu l’insurrezione di federazioni e leghe che avevano paura della novità. Ora si parla di genialata. Tutti avranno benefici. Presto decideremo se giocare la prima edizione nel 2021, nel ‘22 o al massimo nel ‘23. Solo la FIFA fa solidarietà mondiale. Il Mondiale per club e il Mondiale sono l’unica fonte d’introiti per la maggioranza delle federazioni. Senza, in oltre cento paesi non esisterebbero campionati, settori giovanili, calcio femminile, campi. Rinviare il Mondiale per club fa perdere centinaia di milioni alla Fifa e a tutte le federazioni. Le soluzioni sul calendario internazionale devono tener conto degli interessi di tutti gli stakeholders. È una responsabilità Fifa. Sicuro che tutti siano pronti a fare un passo indietro, come noi”

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ultimo aggiornamento: 23-03-2020


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