Ieri la presentazione ufficiale del numero uno granata: zero polemiche e tanta voglia di mettersi in gioco in un campionato tutto nuovo
La miglior qualità per un portiere? Parare, che domande. Sorride e scherza Joe Hart nel giorno della sua presentazione e fa sfoggio proprio di quella qualità parando innanzitutto le polemiche. Con buona pace dei cronisti inglesi presenti ieri e desiderosi di ritornare in patria con una frase, un sospiro, un’espressione da presentare a Pep Guardiola. Niente di tutto ciò, perché Hart dribbla le domande meglio di un fantasista e non risponde nemmeno a distanza al suo ex allenatore.
Inizia la conferenza salutando i presenti in italiano: poche frasi ma abbastanza per ben figurare. Sforzo apprezzabile che strappa sorrisi e anche un applauso. Il portiere inglese vuole dimostrare che non farà il turista nella nostra serie A, che si sta impegnando, che vuole integrarsi, fuori e dentro il campo. E riesce a convincere chi lo ascolta che, nonostante fior di presenze in competizioni di altissimo livello, possa essere in grado di calarsi nella parte lavorando sodo ogni giorno anche in una realtà diversa da quella del City. Nelle parole di Hart non c’è mai un riferimento che possa sminuire il Toro: solo gratitudine, lo ha ripetuto spesso, perché in fondo il portiere ha lasciato Manchester per fare quello che più ama, giocare.
Motivatissimo, Joe Hart: lo si intuisce dai continui ringraziamenti, dai riferimenti a lavoro e impegno, dalla serietà del suo approccio. Racconta della famosa telefonata di Mihajlovic, quella di cui il serbo aveva parlato una settimana fa (“Mi ha fatto un sacco di domande”, ha confessato il portiere), non perde mai il filo ma si sbilancia anche. “Il presidente e il mister pensano che la stagione possa andare bene ma serve lavorare. L’obiettivo è quello”. E chissà che non possa esserne anche lui l’artefice.
Spero davvero che faccia bene!
Un grande.. ora la parola passa al campo!
Forza Toro forza Joe