Recuperare Zaza è la priorità ma Mazzarri non fa sconti: gioca solo chi lo merita

Con Belotti ancora out per infortunio, il Torino ora ha bisogno di un attaccante come Zaza: Berenguer come prima punta non ha convinto

A Genova, che piaccia o no, Walter Mazzarri ha tracciato una linea importante per il futuro del suo Torino. Il diktat del tecnico è chiaro: in campo va solamente chi lo meritato in settimana, anche a costo di dover schierare giocatori fuori ruolo e di incrinare ancora di più il rapporto con la tifoseria. E’ così che Simone Zaza è rimasto per tutti i novanta minuti in panchina (nonostante l’assenza per infortunio di Andrea Belotti) e al centro dell’attacco ha giocato Alejandro Berenguer, con Sasa Lukic a supporto. Ora, anche se l’infortunio occorso al Gallo si è rivelato più grave del previsto e i tempi di recupero del capitano granata si sono allungati, Mazzarri non tornerà sui suoi passi.

Zaza come Nkoulou: le gerarchie non contano più

Contro la Fiorentina, domenica, Zaza non giocherà perché è l’unico attaccante di ruolo rimasto a disposizione dell’allenatore, se scenderà in campo lo farà solamente perché in questi giorni al Filadelfia avrà dimostrato di aver imparato la lezione e si sarà guadagnato la maglia da titolare. Come ha dimostrato a inizio stagione con Nkoulou, che solo alla stessa giornata è tornato titolare, Mazzarri non è il tipo da regalare niente a nessuno.

Torino: Berenguer prima punta non ha convinto

C’è da augurarsi che la panchina del Ferraris sia servita a Zaza perché la partita contro il Genoa ha chiaramente fatto capire che Berenguer, nel ruolo di punta centrale, fatica molto. A Marassi lo spagnolo non è riuscito praticamente mai a rendersi pericoloso, a trovare spazi o solamente a far salire la squadra: non a caso, gol di Bremer a parte, le occasioni più pericolose per il Torino sono capitate sui piedi di Cristian Ansaldi, schierato come esterno sinistro di centrocampo.