Calciomercato Torino: Niang, addio? Ci riprova lo Spartak, ma solo per giugno

Nuovi contatti con l’agente del giocatore: il flop di Niang potrebbe costargli un addio dal Torino, la cui pazienza sta per scadere

Da Ljajic a Niang, il Torino si trova due grossi problemi da risolvere. E, a oggi, sembra difficile che una convivenza dei due giocatori possa rimanere anche al termine della parentesi di calciomercato invernale. Il cambio modulo, unito ad alcuni atteggiamenti del primo e a prestazioni veramente scadenti del secondo, stanno effettivamente portando Mihajlovic a considerare molte cose per il futuro. Il francese per ora si sta rivelando un clamoroso flop; anche inaspettato, perché se è vero che non è la prima volta a finire nell’occhio del ciclone per impegno e determinazione, si pensava che avesse capito come l’essere a Torino potesse costituire la vera ultima chance per dimostrare qualcosa di importante. E invece, poca corsa, molta indolenza e prestazioni bene al di sotto della sufficienza.

Di qui, le prime panchine, e una rottura con un ambiente con il quale ha finora legato pochissimo (basti pensare ad alcuni fischi dopo le sostituzioni). Niang, insomma, potrebbe andare via molto presto, e il suo agente, Raiola, che di contatti ne ha parecchi, sta già pensando a qualche soluzione. La prima corrisponde a un cavallo di ritorno: lo Spartak Mosca. Rifiutato in estate, proprio per venire al Toro, il club russo è tornato alla carica in questi giorni, grazie ai buoni uffici dell’agente dell’esterno, che ora dovrà parlare a lungo con la dirigenza granata per capire il da farsi. Il problema è di natura tecnica: avendo già giocato con il Milan in gara ufficiale, Niang non può trasferirsi altrove in questa stagione. Il discorso, quindi, può essere già imbastito, ma da rimandare a giugno.

Il Torino, d’altra parte, è seccato per l’investimento così ingente e così poco fruttuoso. Vuole recuperare quanto meno la cifra spesa, e ben sa che i mercati più remunerativi in questo senso sono quelli orientali: russi o cinesi. Per ora, dunque, si valuta la situazione. Ma l’ultimatum sibillino dato dal Toro qualche settimana fa, non sembra aver sortito gli effetti desiderati. Aria di rottura? Non ancora. Ma nemmeno così improbabile.