Il tecnico continua ad insistere sul doppio atteggiamento tattico: contro il Benevento non è da escludere un nuovo passaggio di modulo
Torino-Benevento sarà (anche) una questione di moduli per Walter Mazzarri. Un interrogativo, quello tattico, che ormai si ripete di settimana in settimana sin dall’arrivo del tecnico toscano sotto la Mole, ma che a reggio Emilia ha conosciuto una prima – parziale – risposta. Sarà davvero un Toro camaleontico in questa seconda parte di stagione. Come da depliant, insomma, dal momento che Mazzarri lo aveva annunciato tanto in sede di presentazione quanto alla vigilia della gara contro il Sassuolo: “Se tutto va bene vorrei che la mia squadre avesse due o tre moduli chiari da usare”, aveva dichiarato in conferenza stampa. E così è stato nella sua seconda uscita da allenatore granata: da 4-3-3 a 3-5-2 per contrastare le scorribande neroverdi e ritrovare brillantezza davanti. Esperimento ben riuscito stando ai commenti del tecnico (“Con la difesa a tre non siamo andati male”) e che potrebbe essere riproposto domenica al “Grande Torino”.
Dall’inizio o a gara in corso? Difficile stabilirlo. Ad oggi, l’atteggiamento tattico tanto caro a Mihajlovic sembra ancora avanti nelle gerarchie, ma il materiale umano per (ri-)proporre la retroguardia a tre, in caso di necessità, non manca di certo. In questo caso, N’Koulou, Burdisso e Moretti sarebbero i favoriti dietro: da un lato l’uomo intoccabile di questo Toro, dall’altro i due ex Genoa che conoscono bene questo tipo di schieramento difensivo. Gli outsider sono Bonifazi (“Giocatore interessantissimo”, aveva detto Mazzarri) e Ansaldi, la pedina jolly del mister di San Vincenzo. Con il rientro di Barreca e l’adattabilità di Berenguer, poi, anche il comparto esterni sembrerebbe coperto per un eventuale passaggio di modulo. Le incognite, però, riguarderebbero il reparto avanzato. Belotti non è ancora al meglio e difficilmente rientrerà per il Benevento. Spazio ancora a Niang, dunque, centravanti solitario nel 4-3-3 o carta sicura nel gioco delle coppie di un attacco a due. In quest’ultimo caso sarebbe Iago Falque a far da suggeritore, come già al Mapei Stadium, con Ljajic (nuovamente) sacrificato in panchina.
Il nuovo Toro di Walter Mazzarri studia con tattica cangiante in vista del Benevento. E a lanciare il monito per domenica ci ha pensato Tomas Rincon: “Non si possono più lasciare punti per strada”. Obiettivo chiaro, a prescindere dai moduli.
Mimmo seriamente, tu dici che Mihajlović gli ha fatto spendere tanto, ma se dal mercato estivo 2017 ha incassato 78.6 milioni e ne ha spesi 41.9 e avendo come bilancio finale un + 36.7, ma di che si lamenta? Ma questo che vuole andare in Europa e anche far soldi… Leggi il resto »
Roberto io e te possiamo dire quel che vogliamo ma.Cairo ha la sua testa. Per lui (giusto o sbagliato) spendendo quel che ha speso ritiene di andare in Europa, a maggior ragione se lo stesso mister afferma che la rosa è all’altezza. Poi vede quello scempio e gli girano. Ma… Leggi il resto »
Mimmo, A proposito di teoremi crollati…ma da quanto è crollato il tuo teorema su Cairo che ci porta stabilmente in Europa?
Roberto io ho sempre sostenuto che è quel che vuole perché è ciò.che.gli conviene per guadagnare soldi e visibilità. Gli do dell’incapace da quando chiamò Sinisa e col senno di poi per non aver capito che Ventura andava sostituito un anno prima. Comunque piantamola dai e teniamoci ognuno le.nostree idee.
I miei ragionamenti sono intrisi di pregiudizi a tua ragion veduta, come i tuoi a mia ragion veduta sono classici di chi si arrampica sui vetri.
Su Mazzarri-Watford esonero o dimissioni poco cambia:
http://blog.guerinsportivo.it/calcio/2017/05/18/mazzarri-e-i-pozzo-due-lingue-diverse-al-watford