In Sampdoria-Torino, Roberto Soriano tornerà a Marassi da avversario. Mazzarri si aspetta un salto di qualità dopo un avvio in salita

“Con quella faccia un po’ così”, cantava Paolo Conte, cercando di cogliere in un’espressione l’attesa e l’angoscia di chi per Genova sta per partire. La stessa faccia un po’ così che avrà Roberto Soriano domenica, quando a Marassi inizierà Sampdoria-Torino. Della città però, al contrario del cantautore astigiano, il centrocampista conosce tutto, la sua forza capace di inghiottire gli avventori e il mare scuro. E soprattutto la Samp. La squadra che l’ha accolto ragazzo e l’ha salutato campione. Centoquarantacinque presenze in cinque stagioni e diciotto gol: tre quarti della sua vita calcistica restano per ora incastonati al “Ferraris”, in attesa del salto di qualità a Torino, dove il classe ’91 è sbarcato sul finire dell’estate ma senza trovare, per ora, un’isola felice nella quale trovare piena maturazione.

Torino, Mazzarri su Soriano: “Ora sta bene”

Questione di condizione fisica, soprattutto, frutto di una preparazione solo abbozzata. Ma, come ha riscontrato Mazzarri già prima della sfida contro la Fiorentina, “ora sta bene. E’ stato fuori per scelta tecnica ma si è allenato bene”. E contro la Samp potrebbe tornare a guadagnarsi spazi importanti dopo i nove minuti raggranellati in tre gare – panchina a Bologna, cinque minuti contro la Viola, quattro contro il Frosinone. WM, infatti, sta pensando di puntare sugli effetti benefici dell’aria di casa per rispolverare Soriano, e magari riuscire a dare nuova inventiva ad una fase offensiva poco ispirata nelle ultime uscite. Andrea Belotti, su tutti, è alla disperata ricerca di palloni da calamitare in porta, dopo un’altra uscita a secco.

Soriano, in un Sampdoria-Torino ha già colpito

Mazzarri, dunque, studia il fattore Soriano per il testa a testa del “Ferraris”. Confronto che, a parti invertite, all’ex di turno ha già portato fortuna. Nel febbraio 2016, per la precisione, quando con un destro chirurgico dalla distanza portò avanti i suoi. Solo un colpo di testa di Belotti, su preciso assist di Immobile, consentì al Torino di riprenderla al 94′. Un gol, quello, che rimase l’unico sigillo nei faccia a faccia con i granata. Sotto la Mole, invece, il tabellino è ancora immacolato: una motivazione ulteriore in vista del ritorno a Genova, dove Soriano vuole ritrovare se stesso in un’armatura diversa. Con la quale finora non ha trovato fortuna.


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