Molinaro: dieci partite per guadagnare il rinnovo

Il terzino è rientrato a completa disposizione di Mihajlovic e contro la Lazio ha messo nelle gambe i primi 45’: ma l’accordo con il Toro scade in estate

Intervallo di Lazio-Torino. Punteggio fermo sullo 0-0, gara piuttosto incolore da parte del Toro, Mihajlovic vuole cambiare qualcosa. La decisione è chiara: fuori Baselli, acciaccato, dentro Molinaro. Non una scelta come le altre, almeno per il numero 3 granata. Dopo sei mesi di forzata assenza, il terzino era pronto a mettersi alle spalle il brutto infortunio del 18 settembre e a tornare a calcare il rettangolo verde. I 45’ seguenti non sono certo quelli dei tempi migliori, ma poco altro si poteva chiedere dopo il lungo stop. Inusuale la posizione che Mihajlovic gli ha ritagliato nello scacchiere tattico: estremo di sinistra in un coperto centrocampo a quattro. Qualche spunto offensivo, alternato a sporadiche difficoltà in copertura, come in occasione del vantaggio di Immobile, ma nel complesso una gara di poco sotto la sufficienza. Al di là della prestazione, a confortare è la consapevolezza di essere tornato a completa disposizione del tecnico, tanto da rappresentare uno dei dubbi nei giorni precedenti la sfida, come dichiarato dallo stesso mister serbo nel dopogara: “Avevo il dubbio alla vigilia tra lui e Barreca”. Dopo le due panchine consecutive contro Fiorentina e Palermo, a Roma è arrivato il suggello sulla fine del calvario.

Ora Molinaro è pronto a mettersi di nuovo al servizio della squadra, magari provando ad insidiare la titolarità che l’altro mancino di fascia, Barreca, si è conquistato proprio a seguito del suo infortunio. Presente, ma anche e soprattutto futuro nel prosieguo della stagione del mancino lucano. Il contratto del classe ‘83 scadrà, infatti, il 30 giugno prossimo e al momento nulla sembra muoversi sul fronte del prolungamento (così come per Moretti). Le dieci partite che ancora mancano al termine della stagione molto potranno dire in tal senso. Qualora Molinaro si dimostrasse ancora affidabile e fisicamente integro ecco che la sua permanenza in granata potrebbe concretizzarsi. Davanti ci sono due mesi e mezzo per convincere società e guida tecnica e conquistarsi il rinnovo.