I granata hanno subito 14 reti in campionato nell’ultimo quarto d’ora e rispetto alle prime dieci giornate d’andata il trend è leggermente peggiorato
Gli ultimi punti nel finale il Toro li ha gettati via all’Olimpico di Roma, quando sul punteggio di 1-1 Keita e Felipe Anderson consegnarono il successo ai biancocelesti. In quell’occasione le reti giunsero rispettivamente all’87’ e al 90’: non un unicum nella stagione granata, spesso contraddistinta da evidenti cali nei frangenti finali dei novanta minuti. Sono infatti 14 le reti subite dalla squadra di Mihajlovic tra il 75’ e il 90’. Il quarto d’ora finale è il lasso di tempo che ha visto la maggior parte dei gol presi, con ben cinque lunghezze di vantaggio sullo scorcio 60’-75’, secondo nella speciale classifica. A completare il quadro gli 8 gol presi nei primi quindici minuti dei secondi tempi, i 7 del finale dei primi 45’, i 6 della fase centrale e i 4 dell’avvio di partita. Totale: 48 gol al passivo, per una media di 1.7 a partita.
A preoccupare maggiormente, però, sono proprio i picchi negativi di intensità, più volte evidenziati nel corso del campionato, in corrispondenza delle fasi finali degli incontri. Un fattore spesso demonizzato da Mihajlovic ma a cui lo stesso tecnico serbo non è riuscito a porre rimedio. Anzi, nel girone di ritorno il trend dei granata è leggermente peggiorato. Rispetto alle prime dieci gare d’andata, si è passati dalle 4 reti subite nell’ultimo quarto d’ora, alle 5 del ritorno: nessun miglioramento evidente, dunque. Ad appesantire ulteriormente la situazione non rosea della retroguardia granata ci pensa un altro dato: sempre confrontando le prime dieci di andata e ritorno, infatti, si evince come il Toro abbia subito ben otto reti in più in quest’avvio di 2017. A parziale alibi c’è sicuramente il fatto che le gare più impegnative, contro Inter, Lazio e Roma, si siano disputate fuori casa, dove il rendimento dei granata è stato finora deludente. Se la fase difensiva è uno dei più grossi limiti della stagione granata, una grossa fetta di responsabilità va attribuita al fattore “zona cesarini”. Nove partite sono poche per provare ad invertire la rotta, ma in vista della prossima stagione la situazione andrà analizzata, per non rischiare di avere un primo handicap nella corsa verso le zone nobili della graduatoria.
L’Inter comunque l’abbiamo affrontata in casa…