Marco Ferrante e Cristiano Lucarelli sono stati i grandi protagonisti dello storico derby del 3-3 del 14 ottobre del 2001
Alcune partite restano impresse nella storia del calcio, ancor di più se le squadre, semplici provinciali, riescono in imprese incredibili, magari ai danni proprio di una big.
Alcuni giocatori assurgono al ruolo di miti indiscutibili, tanto che anni dopo la loro uscita dalla squadra, ancora si parla di loro, ancora si discute di quel particolare goal o di quella particolare partita.
Nel caso del Toro, la partita non poteva che essere un derby; il giocatore è in realtà … una coppia di giocatori. Il match è quel Juventus-Torino del 14 ottobre 2001; la coppia è quella Ferrante-Lucarelli.
Un vero goleador: Marco Ferrante
Gli eroi, si sa, emergono nei momenti difficili e la fine Novanta – inizio Duemila per il Torino è stato un periodo estremamente doloroso: sconfitte brucianti, retrocessioni, rischio fallimento… tutto ciò che di peggio potrebbe capitare ad una.
Il centravanti Marco Ferrante ha girato l’Italia del calcio, prima di approdare a Torino: giovanili del Napoli, Reggiana, Pisa, ancora Napoli, Parma, Piacenza, Salernitana. Prima di indossare la maglia granata, Ferrante non eccelle nel suo ruolo: tanti sforzi, tante palle buone, un ottimo sostegno ai compagni, ma solo 13 goal in tre stagioni.
Quando Ferrante arriva a Torino nel 1996, la squadra ha appena subito una pesante retrocessione, accompagnata da contestazioni dei tifosi e da una gestione disastrosa. Per tornare subito in A, arrivano mister Sandreani in panchina (ha permesso la promozione in A del Padova) e gli attaccanti Ipoua (in prestito dall’Inter) e, appunto, Ferrante.
I primi regali di Ferrante al Torino arrivano alla vigilia di Natale (22 dicembre 1996) contro il Castel di Sangro e alla vigilia dell’Epifania (quattro goal alla Reggina), totalizzando 13 goal a fine campionato. Quando svestirà la casacca granata, Ferrante avrà segnato una media di un goal ogni due partite: 123 goal in 252 partite (buoni per il quinto posto tra i cannonieri nella storia del Torino), su un totale di 229 in 540 partite in tutta la carriera! Sarà capocannoniere della serie B nella stagione 1998-99, con il record assoluto di 27 reti, battuto solo nel 2004 da Luca Toni con il Palermo nel 2004 (30 goal per il bomber rosa nero).
Cristiano Lucarelli, il calciatore più pagato nella Torino granata (fino a Cairo)
Anche Cristiano Lucarelli, quando arriva al Torino nel 2001, è un vero goleador e anche lui, nella stagione appena trascorsa con i colori del Lecce, ha segnato una media di un goal ogni due partite.
Probabilmente per questo, oltre che per grandi aspirazioni di classifica, Cimminelli e Romero arrivano a pagare l’attaccante la mostruosa cifra di 18 miliardi di lire; fino all’arrivo di Urbano Cairo, l’attaccante resterà il giocatore più costoso di tutta la storia granata.
Lucarelli muove i primi passi nel Campionato Nazionale Dilettanti, ottiene il ruolo stabile nella nazionale Under 18 e, con la maglia del Perugia, segna ben 55 goal in due stagioni. Acquistato dal Cosenza, debutta in serie B nel 1995, segna 15 goal fondamentali per la salvezza dei calabresi e si fa notare da Cesare Maldini, che lo vuole in azzurro ai Giochi olimpici di Atlanta.
Acquistato dal Parma e in prestito al Padova, segna 14 goal in campionato e 10 con la nazionale giovanile, con la quale vince i Giochi del Mediterraneo del 1997. Prima di vestire la maglia granata, Lucarelli gioca ancora con l’Atalanta (5 goal, nonostante la retrocessione in B dei nerazzurri), il Valencia di Ranieri (12 partite, un goal e un infortunio che lo terrà fermo per gran parte della stagione) e il Lecce, dove segna 27 reti in 59 partite.
Lo storico derby e il recupero del Toro sulla Juve
Il 2001 è l’anno della coppia Ferrante-Lucarelli, i due attaccanti che, sotto la guida di Giancarlo Camolese, insieme segnano 20 goal, portano la squadra all’undicesimo posto in classifica e soprattutto riescono nella mitica impresa di rimontare tre goal nel derby contro i bianconeri.
La partita inizia veramente male per il Toro: la Juventus di Buffon, Thuram e Nedved, quella del 26° scudetto, parte alla grande ed infila tre goal agli amaranto.
Apre le marcature dopo solo dieci minuti Del Piero con un gran tiro sotto la traversa su passaggio di Nedved. Due minuti dopo, i bianconeri raddoppiano, dopo un pasticcio in area della difesa granata, con un’invenzione di Tudor su assist di Zambrotta. Al 25° del primo tempo, dopo una cavalcata sulla sinistra di Nedved e assist verso il centro, un nuovo tocco di Del Piero sembra porre fine al derby.
Il secondo tempo sarà di quelli incredibili, quelli che rendono ancora più affascinante effettuare scommesse sportive sui portali online dei bookmakers non AAMS sicuri.
Entra Ferrante e il Torino sembra cambiare completamente gioco: non più sbilanciato in avanti, non più alla mercé dei contropiedi bianconeri.
Al 58°, un lungo lancio di Ferrante da metà campo sembra essere pensato appositamente per Lucarelli, che entra in area palla al piede e mette a segno alla sinistra del portiere. È un goal che dà speranza ai granata, che sanno di potercela ancora fare.
In un’azione veloce, Asta viene fermato irregolarmente sulla linea dell’area di rigore da Thuram, l’arbitro è a due passi e non ha dubbi: il rigore viene trasformato in modo ineccepibile da Ferrante, nell’angolino a sinistra di Buffon. È il 70° minuto e tutto è ancora possibile.
La Juve non ci sta e si rende pericolosa prima con Salas, poi con Trezeguet, ma un grande Bucci vanifica le speranze degli attaccanti bianconeri.
A soli sette minuti dalla fine del tempo regolamentare, Maspero, in scivolata su una ribattuta di Buffon ad un colpo di testa di Ferrante, mette dentro la palla del tre a tre. Lo stadio esplode, la gioia dei tifosi granata è incontenibile.
Ma il match non è ancora terminato: pochi minuti dopo, in piena area di rigore, Delli Carri commette un fallo ingenuo su Tudor. Per la Juve è l’occasione per chiudere definitivamente il match, ma dal dischetto Salas tira alle stelle.