Serie A, tiene banco la questione tamponi: la Federcalcio chiede la riduzione dei test, ma il CTS si rifiuta (per il momento) di cambiare il protocollo
Nonstante il ritorno del calcio, permangono i problemi di gestione legati al coronavirus. L’ultimo riguarda alcuni contrasti sorti tra il CTS e la Federcalcio sulla questione dei tamponi. É infatti stata richiesta una riduzione del numero di test, fino ad ora da effettuare ogni 4 giorni e considerati insostenibili. Anche Gravina ha commentato la situazione con un semplice “Così non ce la facciamo”, anche in riferimento ai costi aggiuntivi che i test comportano, secondo quanto riportato da Gazzetta. Il Comitato tecnico-scientifico avrebbe però rispedito la richiesta al mittente. Secondo i dati raccolti dagli scienziati, la faccenda non può considerarsi risolta, anzi.
Serie A, rifiutate le modifiche al protocollo
Secondo il protocollo studiato per il ritorno del calcio, proprio la presenza frequente dei test concordata in anticipo avrebbe permesso di evitare una “bolla” simile a quella messa in atto in NBA. Ora però le parti sono di nuovo di fronte ad un possibile argomento di scontro. La Lega calcio avrebbe richiesto la modifica del protocollo, con un raddoppiamento delle tempistiche tra un test e l’altro, in modo da passare da 4 ad 8 giorni. Restano però troppi i positivi riscontrati dopo la breve sosta vacanze per i giocatori ed il rischio diventa troppo alto. Non è infatti possibile neanche sostituire i tamponi con i test sierologici, che avrebbero un’efficacia limitata.
Riapertura stadi: le prime due giornate senza pubblico
Resta in sospeso intanto anche la questione della riapertura degli stadi. Prevista per ottobre, potrebbe subire un ulteriore slittamento. Nessun passo in avanti a riguardo, ma anzi, una preoccupazione che cresce col passare del tempo. L’unica certezza è che le prime due partite si disputeranno a porte chiuse. In base a tutte le valutazioni del caso e ad un eventuale cambio di rotta per quanto riguarda la curva dei contagi, potrebbe esserci il via libera per far tornare i tifosi a seguire i propri beniamini dal vivo. Nel frattempo, continuano i match nel silenzio che gli spalti vuoti comportano.