Esclusiva /  Parla il granatissimo giornalista di “Striscia la Notizia”: “Miha uomo giusto per il dopo-Ventura. Con pochi innesti, Toro tra le prime cinque”

Jimmy Ghione, ci siamo quasi: fra due giorni c’è il derby. Quali sono le sue sensazioni?
Ho ottime aspettative, lo dico senza alcun timore. La squadra c’è, eccome se c’è! Peccato solo che abbiamo perso la partita di Genova. Conoscendo Sinisa penso e immagino però che quella sconfitta in qualche modo potrà essere di buon auspicio: vero, si sono evidenziate delle lacune, ma magari non tutti i mali verranno per nuocere. Magari se avessimo vinto, saremmo arrivati troppo con la pancia piena…

“Conoscendo Sinisa”: in effetti lei parlò con l’allenatore quando ancora doveva firmare con Cairo. Pensa che sia l’uomo giusto per il Toro?
Io conosco Mihajlovic da molti anni, e so quale siano le sue prerogative caratteriali. Una personalità così forte collima perfettamente con quella che è l’ideologia granata. Io sono molto contento del suo arrivo, ma non tradirò mai il mio voler bene a Ventura, perché penso che abbia messo le basi per una squadra molto interessante. Ma quando c’è stato il divorzio dal Toro, penso che quella di Mihajlovic sia stata una scelta non solo importante, ma la migliore possibile.

Ghione e BrunoIn effetti, dopo essere stato suo testimone di nozze, “tradire” Ventura sembra azzardato. Ma ci sono così tante differenze con l’attuale allenatore?
Di gioco certamente, ma è anche vero che ci sono dei giocatori diversi. Con certi calciatori a disposizione, si fa un tipo di gioco: ed era quello di Ventura. Con altri, altro. Penso che innesti come Iago Falque e Ljajic possa cambiare tutto, e poi con uno Zappacosta maturato e così via. Così chiaramente si può fare un gioco diverso. E poi c’è Belotti che è esploso, anche grazie al lavoro di chi precedeva Mihajlovic. Alla fine sono contento per Giampiero: la Nazionale penso che abbia scelto bene. Lui mi continua a dire che gli manca il campo, e posso capirlo: non c’è soltanto quel tipo di lavoro, da ct; bisogna anche fare molte pubbliche relazioni, girare molto. È stimolante, ma non semplice.

Tornando al Toro, cosa pensa che debba fare Cairo per fare in modo che la squadra sia davvero grande?
Deve continuare così. Ai tempi lo criticai molto, pur non avendo mai detto che fosse “braccino” o altro. Quello non mi piaceva, ma nemmeno mi avevano convinto alcune sue scelte. Con il tempo, però, ha avuto ragione, e si è fatto aiutare dalle persone giuste. Ha messo delle solide basi su questo Toro, che mi sembra abbia ora un progetto di durata medio-lunga. Con qualche innesto, possiamo diventare stabilmente tra le cinque squadre più forti d’Italia.

Magari vincere il derby aiuterebbe: su quale giocatore punta più di tutti?
Come si fa a non puntare su Belotti? E con lui, pure su Ljajic: quei due fanno la differenza. Il primo è un centravanti vecchio stile, mi piace molto. Il secondo ha tecnica, e su palla inattiva può far davvero male a Buffon. E non dimentichiamoci di altri due giocatori: Falque, che è ancora un po’ a corrente alternata, ma ha dei numeri non male; e Castan, che mi sta piacendo davvero moltissimo.

Quale regalo si aspetta dal Toro, sotto l’albero?
La serenità. Quella che ci permetterebbe di non vivere tutti quegli alti e bassi del passato. Quella che non ci farebbe più vedere la classifica alle nostre spalle, pensando alla salvezza, ai calcoli per non retrocedere o altro. Voglio le posizioni che ci competono: abbiamo la possibilità di tornare agli anni ’70, gli anni d’oro. Da allora solo sporadicamente abbiamo vissuto qualche grande momento. Qui, ora, mi sembra che ci sia un progetto. Voglio la serenità di un Toro all’altezza. Di un Toro che ci faccia divertire. Di un Toro grande, di nuovo.


9 Commenti
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leonardo (Cairo,le scuse sono finite)

Grande jmmi……..vedere certe cose non è da tutti.

duca79
duca79
7 anni fa

Condivido in pieno il pensiero di Ghione

io
io
7 anni fa

amici attenzione : c’è un certo ROCCHI in orbita !!

10genà
10genà
7 anni fa
Reply to  io

eh, sarebbe da sparare in orbita su nettuno!

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