Esclusiva Toro.it / Marco Ferrante ha analizzato il mercato del Torino. La scelte di Baroni, le ambizioni europee: il racconto dell’ex granata

Marco Ferrante, ex attaccante e marcatore storico granata, oggi procuratore sportivo, ha rilasciato un’intervista a Toro.it in cui ha analizzato la stagione e il mercato del Torino. Con la consueta lucidità, ha espresso fiducia nell’allenatore Baroni, ritenuto un acquisto importante per la sua conoscenza e capacità di gestione, e ha parlato del calciomercato estivo, tra valutazioni sui singoli e prospettive per il futuro della rosa granata. Di seguito l’intervista completa.

Ferrante: “Il Torino sembra una vetrina”

Quanto è importante dare a questa squadra un vice Zapata, per non commettere l’errore di un anno fa?

“Si parla sempre di questo e non si capisce mai perché si debba incorrere ogni volta in queste situazioni. Zapata è un giocatore abbastanza avanti con l’età. Dovesse venir meno, non c’è un sostituto naturale. E questo è anche la sintomatologia di qualcuno che non progetta un qualcosa a lunga gettata. Per il raggiungimento di un posizionamento in Europa bisogna avere una rosa competitiva in tutti i reparti, soprattutto all’occorrenza di qualche defaillance di alcuni giocatore. Bisogna coprire tutto, non serve soltanto un vice Zapata perché, altrimenti, si svolge sempre un campionato altalenante”.

Sanabria dopo una stagione storta potrebbe partire: ha senso puntare su Pellegri?

Sanabria e Pellegri hanno sempre fatto dei campionati discreti, ma non hanno mai colpito fino in fondo. Il Torino, per il raggiungimento di un qualcosa di importante, ha bisogno di certezze e, per averle, deve anche investire sul mercato. Anzi, più che investire, è necessario avere conoscenze; non prettamente sempre ed esclusivamente sugli stranieri. Io penso che, a volte, bisogna anche soffermarsi sul campionato italiano, oppure puntare su qualche straniero ma di prospettiva. Un investimento più che un affare. Bisogna avere un attaccante che veda la porta, che abbia delle capacità per poter giocare in Serie A, che non è più quella di una volta. Adesso c’è l’Europa League, la Conference League, è tutto molto più aperto. Squadre come Bologna, Fiorentina e Lazio stanno costruendo gradualmente dei bei progetti e, anche se non spendono sempre troppo, rimangono comunque sempre più avanti del Torino. Non penso che tutti siano bravi, ma bisogna riuscire a individuare i giocatori nel posizionamento giusto”.

Che cosa ne pensa dell’arrivo di Baroni?

“Sono cresciuto abbastanza nel Napoli di Marco Baroni. Secondo me il Toro ha fatto una scelta molto importante quest’anno: ha preso un allenatore che ha tanta conoscenza, è molto bravo nella gestione dello spogliatoio e ha dimostrato tanto nella Lazio (che non è una piazza facile). È un passo importante che potrebbe fare la differenza rispetto agli anni precedenti. Adesso bisognerà solo sperare che la proprietà lo accontenti per i giocatori che possa andare ad elencare. L’allenatore rispecchia un po’ il giocatore che era allora, no? È molto professionale, era come se fosse già un allenatore in campo. Credo che sia stato un acquisto cercato e voluto”.

E sulle eventuali cessioni di Milinkovic-Savic e Ricci?

Cairo l’ha dimostrato negli anni, se può vendere vende, perciò, senza guardare al personaggio o alla capacità del singolo per il futuro del Toro, che sia giusto o sbagliato, questo è un dato di fatto. Se ci fosse qualche sirena inglese (come già c’è) interessata a Milinkovic-Savic, quest’ultimo andrà via. Per raggiungere un obiettivo per me l’importanza non è del singolo, ma del collettivo. Probabilmente è meglio avere una squadra con nomi meno blasonati, ma che abbiano un unico intento. Solo così si può avere una base di partenza. Se si prende il solista oppure il giocatore bello da vedere, ma poco utile, al Toro non serve. Sicuramente l’ipotetica partenza di Ricci farebbe negativamente la differenza, è un calciatore che ha dimostrato tanto, anche affacciandosi in nazionale. È importante anche per il popolo granata. L’equivalente di un posizionamento in Europa? Non liberarsi dei giocatori forti”.

Un pensiero sulla situazione attuale del Torino…

“Il Torino sembra quasi come una vetrina che ha lo scopo di valorizzare i giocatori più emergenti e più forti, e che ogni anno deve fare cassa con coloro che fanno meglio. Questo è un modo educato per dire che comunque, forse, non si pensa molto a lungo raggio. Si deve puntare all’imminente. A volte è giusto essere aziendalisti, ma non bisogna esagerare, si deve essere anche rispettosi per coloro che vengono allo stadio e pagano il biglietto. Speriamo che ci sia un’inversione di lotta e che le cose possano un po’ cambiare, ma noi lo diciamo sempre a fin di bene per il Toro”.

Il Torino riuscirà a tornare ai livelli di un tempo?

“Io mi auguro che verrà ascoltato tanto l’allenatore. Spero che Baroni si impunti e che individui dei giocatori tali che possano permettere finalmente al Toro di giocarsi l’Europa, quantomeno fino alla fine. Altrimenti è un peccato. Spero ci sia un filo conduttore che termini anche con un segnale positivo di Cairo, un segnale alla piazza granata. Se lui lo fa, non ci sarebbe cosa più bella per un tifoso del Torino vedere la propria squadra padroneggiare sia tra le mura di casa che non. Le stesse Fiorentina, Atalanta, Bologna, quest’anno se la sono giocata con tutti, abbiamo visto cos’è successo. Perché questo non lo deve fare anche il Toro? Non serve spendere fiumi e fiumi di milioni di euro, serve spenderli bene. Bisogna avere ben in mente l’obiettivo, non più l’improvvisazione. La mia fiducia quest’anno, a differenza degli altri – e non per screditare Vanoli che ha fatto un buon lavoro in un contesto non facile – è su Baroni. Non pensavo si potesse arrivare a una scelta del genere. Se è arrivata, ci sarà un motivo”.

Marco Baroni, head coach of SS Lazio, gestures during the Serie A football match between Torino FC and SS Lazio.
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ultimo aggiornamento: 15-06-2025


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madde71
madde71
23 giorni fa

se s’impunta baroni,pigdwarf subito sull’attenti.
mi dici chi cerca il sarcofago oltremanica?

Kawasaki77
23 giorni fa

Tonio Cagnotto, campione di salti carpiati e arrampicamento sugli specchi.

Joel19 (Cairese??_NO STADIO_NO SKY)

Con un branco di pippe, la differenza non la farai mai…
CAIRO VENDI E VATTENE!!!

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