Esclusiva / Roberto “Rambo” Policano si racconta: “Il calcio a Casiraghi? Un gesto che non rifarei, ma quando vedi bianconero…”
Policano, sabato scorso sono passati 25 anni esatti dal primo atto di quella sfortunata finale contro l’Ajax: partiamo da poco prima, come vi apprestavate ad affrontare quella gara, forti della vittoria sul Real Madrid?
Diciamo che quell’anno, al di là dei risultati, eravamo consapevoli di essere una squadra che poteva dar fastidio a tutti quanti. Forse la nostra forza è stata proprio quella, di non aver mai avuto paura di nessuno, pur rispettando tutte le squadre. Poi alla fine la differenza sta tutta qui, nella voglia che uno mette in campo, e forse in quella Coppa Uefa abbiamo incontrato squadre che sotto quell’aspetto erano inferiori a noi. Magari erano più forti tecnicamente, ma la differenza di motivazioni era tale che siamo riusciti a sovrastare qualunque squadra. Altra forza di quel Torino fu senza dubbio il gruppo, molto unito. Ad esempio al Bernabeu pensavano tutti di intimorirci, credevano che la squadra davanti a novantamila persone potesse non fare la prestazione, ma così non è stato.
Come ha vissuto la finale di andata a Torino? Lei non la giocò perché era squalificato.
Sì, la seguii dalla curva addirittura. Mi è dispiaciuto non disputare quella gara, ho commesso un’ingenuità, ma in quelle occasioni ero molto istintivo, era difficile frenarmi. Ma forse anche quella sciocchezza ha contribuito a formarmi come giocatore.
Al ritorno, poi, tanta sfortuna. Al terzo legno colto da Sordo, a pochi minuti dal termine, quale fu il suo primo pensiero?
Subito mi son detto: “Questa squadra, questa società è veramente sfortunata!”. Perché quella era sicuramente l’annata in cui meritavamo più di ogni altra squadra di alzare la Coppa, sia sul campo sia nel modo in cui eravamo arrivati mentalmente a quella finale. Anche se in casa avevamo un po’ sofferto, al ritorno la partita è stata non dico a senso unico, ma le più grandi occasioni le abbiamo avute noi. Al di là dei tre pali, vi fu anche un rigore non concesso su Cravero quindi le recriminazioni sono state tante. Ma il primo pensiero fu proprio quello: “E’ davvero una squadra di sfigati questa, mamma mia”.
Cosa si è portato dietro da quell’esperienza, l’ultimo suo grande traguardo in granata?
Sicuramente mi è dispiaciuto aver lasciato un gruppo che poteva far bene. Ci sono state delle vicissitudini a livello societario per cui non so se ci sia stata la volontà o il bisogno di cedere alcuni giocatori. Però il gruppo che è rimasto ha vinto la Coppa Italia l’anno dopo e questo significa che era un gruppo sano, con grande consapevolezza nei propri mezzi. Il grande rimpianto è non aver vinto qualcosa di importante con quella squadra. Tuttavia sono felice di aver conquistato il campionato di Serie B (stagione ‘89-’90, ndr), anche se può risultare poco: quella stagione facemmo un campionato strepitoso.
Il 6 maggio ci sarà il derby. Lei al Toro ha sempre avuto un feeling particolare con le stracittadine. E con i gol…
Sì, mi è andata bene. Di quattro derby, uno perso, uno pareggiato e due vinti e in due ho anche segnato, quindi sicuramente è una cosa positiva. C’è da dire che erano altri derby, dove non scendevamo mai in campo come perdenti. Anzi, forse erano loro ad essere più preoccupati rispetto a noi e la nostra forza era proprio quella: ci temevano molto. Anche perché in quegli anni certe stagioni della Juventus non furono proprio brillanti. Adesso forse questo fattore è venuto meno, anche se il Cuore Toro è sempre un pericolo per i bianconeri.
Qual è l’episodio che più le è rimasto impresso delle stracittadine del Policano granata?
Te ne dico due, uno in negativo e uno in positivo. In negativo è senza dubbio il calcio a Casiraghi: è stato un gesto istintivo che a mente fredda non rifarei mai, però quando vedi bianconero l’adrenalina sale. Questi sono episodi che fanno parte di una carriera, sono dei gesti che forse mi hanno un po’ limitato, avrei potuto fare ancora meglio come calciatore, ma fanno parte del mio carattere. Forse anche grazie a questi episodi sono arrivato a certi livelli per cui non ho nessun rimpianto. L’episodio in positivo è quando l’arbitro fischia la fine e tu hai vinto il derby. Al di là dei gol, andare sotto la curva dopo una vittoria sulla Juventus è la cosa più bella.
Passando al Toro di Mihajlovic: qual è il suo giudizio sulla stagione granata?
Secondo me è una squadra ben fatta, ha un buonissimo allenatore che sa dare le giuste motivazioni. E poi ha un grandissimo giocatore come Belotti che fa la differenza in questo momento. Senza dimenticare altri due buonissimi calciatori come Falque e Ljajic che possono mettere in difficoltà qualunque squadra: il reparto avanzato è un po’ il fiore all’occhiello di questo gruppo. Purtroppo ha perso molti punti in maniera sciocca, ma ci sta in un campionato. Tirando le somme è una squadra che sta facendo bene e credo che la dirigenza abbia lavorato in maniera ottima.
Secondo lei ci sono le basi per conquistare l’Europa l’anno prossimo?
Il problema è che bisognava farlo quest’anno in cui due grandi come Milan e Inter hanno un po’ zoppicato. Il prossimo anno Roma e Napoli rimarranno certamente a quei livelli, la Juventus non ne parliamo e credo che le milanesi con i nuovi arrivi presidenziali faranno una campagna acquisti per un campionato di prima fascia e torneranno a dar fastidio. Per il Toro sarà ancora più difficile.
In conclusione, c’è un giocatore in cui si riconosce nel Toro attuale?
Guarda, sarà un caso ma ti dico Barreca. La posizione in campo è quasi la stessa e lui è un ragazzo molto interessante: molto dinamico, di grande corsa. Viene dal settore giovanile e, dunque, è ancora di più un vanto per questa società. Secondo me potrà diventare un giocatore importante non solo per il Torino, ma anche per la Nazionale in futuro.
Se vuoi dare anche un Calcio nel sedere a Cairo…
Piccolo OT: un augurio alla gobbaglia, naturalmente nella loro lingua: “gu gu guuu gu gu facciungoalz gu gu gu”. Naturalmente con tutto il cuore, il mio vecchio cuore granata. Ah dimenticavo la traduzione per gli umani “Che possiate passare il turno e naturalmente vincere la coppa”….sgrat sgrat sgrat
“”””Tirando le somme è una squadra che sta facendo bene e credo che la dirigenza abbia lavorato in maniera ottima.””” beh ora ottima no…..diciamo buona per alcuni , di merda per altri…… solo policano sono dispiaciuto molto per te.. dopo queste dichiarazioni , il gruppo degli anticairo come minimo ti… Leggi il resto »
odix, Ci manca la tua foto per completare l’allenamento con le freccette e fare centro ad ogni colpo… La posti o dobbiamo usare quella di Moana Pozzi? In ogni modo, ai prossimi mondiali vinceremo noi con simili stimoli. Non possiamo sbagliare.