Esclusiva / Le parole dell’ex centrocampista granata Tricarico su Lecce-Torino, sul suo passato all’ombra della Mole e su tanti altri temi
Il Toro sta attraversando un periodo non semplice, tra risultati negativi e infortuni. I granata vorranno assolutamente tornare a vincere contro il Lecce dopo che nelle ultime tre partire di campionato disputate contro Hellas Verona, Juventus e Inter, hanno raccolto un pareggio e due sconfitte. Dunque la partita contro la squadra guidata da Roberto D’Aversa assume molta importanza. Della sfida tra i granata e i pugliesi ne abbiamo parlato con Fabio Tricarico, ex centrocampista che ha indossato la maglia del Toro dal 1996 al 2000. Ma non solo, con Tricarico abbiamo parlato della sua esperienza all’ombra della Mole, del fatto che nelle ultime partite i granata non siano riusciti a segnare e di tanti altri argomenti di attualità particolarmente significativi e interessanti.
Tricarico: “Il Toro deve puntare sulla Coppa Italia”
L’ultimo gol segnato dal Toro risale al 24 settembre nel match contro la Roma. Secondo lei perché i granata fanno così tanta fatica a trovare la via del gol?
“Penso che la prima cosa che bisogna dire è che il Toro fa un lavoro molto dispendioso, perché con il modo di giocare di Juric si sa che le energie si perdono molto facilmente. Marcare a uomo per tutti i 90 minuti non è affatto semplice. Evidentemente c’è qualche scompenso dal punto di vista individuale e poi alla fine la paghi perché comunque se tu lasci qualche centimetro agli avversari, soprattutto in Serie A, rischi di compromettere le situazioni di gioco”.
Dopo le sconfitte contro Juve e Inter il Toro si appresta ad affrontare il Lecce. Che partita si aspetta tra i granata e i pugliesi?
“Giocare a Lecce è sempre molto difficile. Mi aspetto una partita molto tosta perché il Lecce sta venendo fuori con diversi risultati positivi. Sono in una posizione di classifica molto tranquilla per cui sicuramente il Toro giocherà contro una squadra psicologicamente motivata, più del Toro. Però i granata devono andare là, giocarsela, e tornare a casa con un risultato positivo. Io penso che il Toro potrà strappare un pareggio. La squadra di Juric non può permettersi di perdere ancora, altrimenti inizierebbe a scricchiolare un po’ tutto. Però ripeto, secondo me i granata riusciranno a strappare un risultato positivo”.
Tra i giocatori a disposizione di Juric chi potrà essere l’uomo chiave nel match contro il Lecce?
“Io dico sempre che gli uomini chiave delle partite possono essere le punte. Dunque dipende da come sta Zapata. Se l’attaccante colombiano giocherà sicuramente la differenza potrà farla lui”.
Tra i granata in crescita c’è sicuramente Bellanova. Che stagione si aspetta da parte dell’esterno ex Inter?
”Per me Bellanova è un ottimo giocatore. Secondo me, fino ad ora il suo problema è stato a livello psicologico, magari non è ancora riuscito a ingranare la quarta. Nel senso che lui è un giocatore con delle caratteristiche importanti, ha gamba, ha spinta se vuole, ha anche tecnica. Gli manca magari la continuità, ma più che altro quella psicologica. Evidentemente per crescere ancora deve giocare parecchio e sentire la fiducia da parte della società. Come giocatore ha delle qualità. Potrebbe fare molto, ma molto meglio. Se si sbloccherà dal punto di vista mentale penso che farà una grande stagione”.
Quali sono i ricordi più belli per quanto riguarda le stagioni che ha trascorso al Toro?
“Il mio ricordo più bello è stato sicuramente l’esordio in Serie A perché per me è stato un sogno e raggiungerlo con la maglia granata addosso è una soddisfazione enorme che tutti i giocatori vorrebbero avere. Poi tra i ricordi più belli e principali c’è quello di aver superato le 100 presenze con addosso la maglia del Toro. Ne ho fatte molte di più, ma io dico di aver superato le 100 presenze in granata. Sono una fonte di gioia e di orgoglio che io mi porterò dentro per tutta la vita. E chi ha giocato nel Toro, chi conosce l’ambiente Toro, sa cosa dico e sa che non è facile neanche fare 10 presenze con addosso la maglia del Toro, non 100. Poi aver lasciato il Toro in Serie A, oltre alla nascita di mia figlia che è nata a Torino. Questi sono i ricordi più belli legati al Toro e che per me sono motivo di orgoglio”.
Dopo la partita contro il Lecce il Toro dovrà pensare alla partita contro il Frosinone di Coppa Italia. I granata devono puntare alla Coppa Italia? E possono arrivare fino alla fine di questa competizione?
“Il Toro non può ma deve puntare sicuramente sulla Coppa Italia e deve cercare di arrivare fino alla fine di questa competizione, poi se non ci arriverà pazienza. Perché comunque la Coppa Italia per il Toro, ma come per tutte le squadre, è importante soprattutto per quelli che non giocano con continuità quindi gli si dà l’occasione di mettersi in mostra. Io sono dell’idea che la Coppa Italia me la giocherei sempre fino alla morte perché deve essere soprattutto una motivazione in più per chi gioca di meno per farsi vedere”.
Quella espulsione a Reggio Emilia grida ancora vendetta (non ci furono immagini chiare) così come l’entrata di Materazzi su Lentini a Perugia. Con il VAR quello spareggio sarebbe andato diversamente o forse non si sarebbe arrivati allo spareggio.