Torna l’appuntamento con Bordocampo, la rubrica del dottor Paolo Cavallo che quest’oggi analizza i problemi muscolari che hanno colpito Obi
Tra gli infortuni più frequenti che si verificano nel calcio i primi sono quelli tipo muscolare. All’origine dei vari strappi, stiramenti, distrazioni ed elongazioni ci possono essere dei traumi diretti con meccanismo contusivo sul muscolo o traumi indiretti dove non vi è una forza diretta ma il danno è dovuto ad eccessivi allungamenti o brusche contrazioni. La classificazione delle lesioni muscolari è basata sul quadro anatomo-patologico della lesione: nelle lesioni di primo grado vi è un danneggiamento minimo delle fibre muscolari (elongazioni), nelle lesioni di secondo grado il danno riguarda una porzione più ampia di fibre (distrazioni), nel terzo grado sono invece interrotte completamente tutte le fibre di un muscolo con interessamento del ventre muscolare.
Analizzando gli infortuni occorsi a Obi, si può comprendere come il ragazzo sia soggetto a una certa facilità all’infortunio muscolare da trauma indiretto. L’ultimo incidente occorso al giocatore nella partita con il Pescara è stato una “lesione di secondo grado al passaggio miotendineo prossimale del muscolo semimembranoso della coscia sinistra”.
Il muscolo semimembranoso, situato profondamente nella porzione postero mediale della coscia, prende il suo nome da una larga lamina tendinea che ne costituisce il suo terzo prossimale. L’inserzione prossimale è a livello della tuberosità ischiatica sul bacino mentre distalmente si ramifica in 3 tendini che si inseriscono sul condilo mediale della tibia e laterale del femore.La sua azione è quella di flettere e ruotare all’interno la gamba e di estendere la coscia.
Le lesioni muscoli del semimembranoso sono quasi nella totalità dovute a traumi indiretti, in particolare questo muscolo diventa particolarmente vulnerabile nella corsa quando decelera (coadiuvato dagli altri muscoli ischiocrurali) la fase estensoria del ginocchio durante la fase di spinta e lo stacco.Le lesioni avvengono in genere in fasi di sprint,alte velocità o brusche variazioni di velocità. La porzione più soggetta a danno è il passaggio muscolo tendineo.
La lesione muscolare si manifesta improvvisamente con un dolore localizzato posteriormente nella coscia, la limitazione funzionale può non essere immediata ma tende comunque a presentarsi nel tempo. Per una diagnosi precisa si può fare ricorso ad indagini ecografiche o/e a risonanza magnetica.
In acuto la terapia è mirata a ridurre il dolore e ad impedire lo spandimento del versamento, si prescrivono : riposo, ghiaccio, compressione con fasciatura ed elevazione dell’arto (protocollo RICE). Nelle lesioni di secondo e terzo grado è importante rispettare i tempi di riposo e le prescrizioni terapeutiche al fine di fare guarire al meglio il muscolo cercando di limitare la formazione di tessuto cicatriziale che rende il muscolo meno elastico maggiormente suscettibile a ricadute. Fondamentale risulta inoltre la fisioterapia per recuperare in pieno la forza e la distensibilità muscolare al fine di prevenire infortuni futuri che sono frequenti se il muscolo rimane rigido e poco distensibile.
Nel caso specifico di Obi i tempi di recupero stimati sono di circa 45-60 giorni.
Mi associo, interessante rubrica. Grazie dottor Paolo Cavallo
Rubrica interessante,complimenti redazione.su obi non credo ci sia più…altro da aggiungere…mi faccio meno male io a 52 che lui a parte24………zio faaaaa ..
Con qualche piccola precisazione ma l’articolo è interessante e abbastanza puntiglioso. Detto questo, giocatori del tipo di Obi ce ne sono tanti in giro, ma non tutti soffrono così tanto.. Probabilmente aveva bisogno di un altro tipo di preparazione personalizzata…….. Ah, già, stiamo parlando del Toro di Cairo-Petrachi-Mihajlovic
Chiedo scusa
Obi era già a pezzi precedentemente. Anche nel Toro di Cairo-Petrachi-Ventura.