Torino 2018/2019: stabili

Ecco invece i giocatori stabili:

FALQUE stagione tormentata per il galiziano che è stato fermato da un paio di infortuni che gli hanno fatto saltare diverse partite. Per ovvie ragioni – le stesse di Belotti un anno fa – il suo apporto non è potuto essere continuo come negli anni passati e il suo bottino di gol e assist ne ha risentito. Tuttavia la sua qualità ha avuto un peso anche in questo campionato nel quale i granata non hanno potuto contare sulla fantasia di Ljajic. Peraltro la sua duttilità nel rivestire diversi ruoli sul fronte offensivo torna sempre utile poiché consente diverse soluzioni tattiche.

LUKIC sembrava destinato ad un’altra stagione da comprimario dopo esser tornato dal prestito al Levante ed invece il giovane serbo è maturato e si è ritagliato uno spazio importante nella squadra granata. Con la partenza di Soriano a Bologna nel mercato invernale è diventato la prima alternativa a centrocampo (ma più volte è stato preferito ai tre “titolari”) facendo vedere buoni numeri confortati peraltro da una maggiore applicazione tattica e da una maturazione caratteriale. Con lui in campo i granata hanno sempre ottenuto buoni risultati e il gol nel derby è stata la ciliegina sulla torta.

BERENGUER alti e bassi anche per l’esterno di Pamplona che in alcune partite ha persino entusiasmato realizzando due splendidi gol (particolarmente pesante quello al Frosinone) e tre assist. Anche per lui si sono registrati miglioramenti rispetto alla sua prima stagione in maglia granata, in generale è stato meno egoista e più incisivo nell’ultimo tocco, ha ricoperto più ruoli senza però trovare continuità di rendimento. Non appare elemento imprescindibile e potrebbe essere sacrificabile sull’altare delle plusvalenze.

BASELLI quella appena conclusa è stata la quarta stagione in maglia granata per il centrocampista bresciano. Pur essendo un tassello importante del progetto societario ed utilizzato in diversi ruoli (mediano, mezzala, trequartista) non è ancora riuscito a raggiungere quella costanza di rendimento che il suo ruolo dovrebbe garantire. Giocatore di qualità, quest’anno ha fatto intravedere buoni progressi nella fase di interdizione ma non è stato riconvocato dal CT Mancini ed il suo futuro al Torino non appare scontato.

PARIGINI l’ex Primavera granata si è guadagnato la fiducia di Mazzarri scavalcando nelle gerarchie il quasi coetaneo Edera prestato al Bologna nel mercato di gennaio. Impiegato già nel girone di andata ha dimostrato di avere buone doti di corsa e di “strappo” utile per superare gli avversari e creare superiorità numerica ma di essere ancora acerbo nell’ultima scelta. Il salto di qualità definitivo è ancora da compiere.

Parigini Torino
Vittorio Parigini of Torino FC gestures during the Serie A football match between Torino FC and AC Milan.

AINA il 23enne nigeriano proveniente dal Chelsea ha disputato il suo primo campionato italiano (22 presenze da titolare) dimostrando di possedere grandi doti atletiche e talvolta anche tecniche. Al contempo, però, ha denotato anche grossi limiti di maturità traducibili in disimpegni molli e sballati, ripartenze controproducenti, errori grossolani in marcatura, reazioni sonnolente, insufficiente vocazione al sacrificio in certi frangenti, rimediando ingenuamente anche tre giornate di squalifica. Avrà anche margini di crescita importanti e Cairo sembra voler esercitare il diritto di riscatto: 10 milioni (lo stesso costo di Izzo!) per quanto dimostrato ad oggi appaiono tuttavia un investimento troppo oneroso.

(continua a pagina 3)

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ultimo aggiornamento: 03-06-2019


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poggiardo granata69
poggiardo granata69
6 anni fa

c’è da essere solo contenti della stagione fatta dai nostri ragazzi.abbiamo vissuto una stagione stupenda,che solo x la nostra solita sfiga non si è tramutata in Europa League diretta.certamente c’è stato chi ha reso di più,ma non mi va di fare una classifica,tutti chi più chi meno hanno dato una… Leggi il resto »

ColorG
6 anni fa

Inserire Bremer e Meitè tra “chi scendono” lo trovo sbagliato. Il primo ha giocato pochissimo, ma soprattutto per un motivo: aveva davanti degli autentici mostri, gente che ci invidiano squadre di ben altro spessore. Quando poi ha visto il campo, ha fatto vedere di essere molto ma molto interessante. Meitè… Leggi il resto »

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