Bremer alla Juventus era l’unica strada da non percorrere: è un affare solo per Urbano Cairo e non per il Torino
Cinquanta milioni per un giocatore che quattro anni fa era costato 5, che è cresciuto diventando il gioiello della rosa. Una plusvalenza d’oro, la migliore possibile. L’affare Bremer, però, se di affare vogliamo parlare, lo è solo per Urbano Cairo. Non per il Torino, non per quell’idea granata che abbiamo, ancora dura a morire. Il club non era certamente con le spalle al muro, pur avendo l’esigenza di cedere il suo pezzo da novanta per finanziare il mercato. Non solo: aveva di fronte un interlocutore disposto a sborsare una cifra ugualmente importante pur di arrivare al difensore brasiliano. Non era l’unica soluzione possibile, la Juventus, al massimo era l’unica strada da non percorrere. Mai, a nessun prezzo. Perché se di mestiere fai (anche) il presidente del Torino non puoi permettere che un giocatore che ha indossato la maglia granata possa attraversare il Po come se nulla fosse, solo per qualche dollaro in più. E se ciò è accaduto perché questa società è un’azienda come le altre, in cui l’essenziale è badare al bilancio, basterebbe non solo ammetterlo ma pure comportarsi di conseguenza. Per esempio evitando negli slanci dei momenti migliori di parlare di tremendismo, di orgoglio, evitando di citare il Grande Torino o di paragonarsi addirittura a Ferruccio Novo. Non sarà qualche frase di circostanza a colorare di granata una società che ha dimostrato per l’ennesima volta di essere uguale a tutte le altre. Non c’è nulla di speciale nel vendere un calciatore del Torino alla Juventus. E non c’è nessuna differenza tra chi affermava che vincere è l’unica cosa che conta e chi invece pensa che sia il profitto, l’unica cosa che conta.
Articolo fazioso, sicuramente l’affare migliore sarebbe stato quello di trattenere i più forti e creare una squadra più forte, ma così non è quindi si vende al miglior offerente e in questo caso c’era tanta differenza. Tanto le bandiere nel calcio sono sparite (vedi Belotti) e vendere a uno o… Leggi il resto »
non sono assolutamente d’accordo, vendere alle me3de per me non è mai accettabile
Posso comprendere il tuo disappunto, anche io preferirei vederli andare da tutt’altra parte , ma purtroppo bisogna monetizzare al massimo.
dignità? perchè,questa società,e soprattutto lo squalo hanno dignità?…
E ora si sparge la voce di un aiuto dei gobbi a Cairo per la grana Blakstone, se così fosse siamo proprio messi male
Bremer non è probabilmente altro che la restituzione di quel favore (e di altri)
ahahahahahahahahahaha
gobbo-glicine finita la tratta-Belotti, intraprende la madde71 specre-terapia