La solita mancanza di rispetto nei confronti della tifoseria, a pochi minuti dall’ennesimo derby perso malamente: Bayeye è solo l’ultimo della lista
Il sorriso di Bayeye mentre scambia la maglia con Pogba, il tentativo di Sanabria di eludere le telecamere nel chiaro tentativo di regalare la propria casacca a Chiesa. Come sorridente era Segre quando fiero mostrava la maglia di Dybala. Per non parlare della famosa cena dei serbi dopo la sconfitta granata dell’andata, quando Lukic, Milinkovic-Savic e Radonjic posavano con Kostic e Vlahovic, quest’ultimo proprio l’autore del gol vittoria dei bianconeri. Alla vigilia del derby Juric si è augurato che possa accendersi l’amore per il Toro, da parte di tutti. Da parte dei giocatori, della società, dei tifosi: bene, basterebbe anche un po’ meno, basterebbe che si accendesse il rispetto, innanzitutto. Quello che impedirebbe di ricadere nei soliti errori e di mostrare alla tifoseria, già chiamata a digerire l’ennesima figuraccia (stavolta nel risultato più che nella prestazione), di non aver capito assolutamente nulla. Nessuno che abbia l’ardire di spiegarlo a questi ragazzi, cosa significa un derby per il Torino, dato che evidentemente è troppo difficile pretendere che lo facciano da soli. Nessuno che si prenda la responsabilità e che ci metta mai la faccia. Tanto che ormai ci chiediamo di chi sarà il selfie al prossimo derby.
Vediamo se mi censurano anche questo…
È semplice i calciatori e presidenti e dirigenti sono come le mignotte, vanno dove prendono più soldi, compresi i gobbi. La Cairese, poi, perde i derby di default, stante che Cairo è un criptò gobbo: come pensate che sia arrivato ad avere Corsera e La 7? Solo col placet degli… Leggi il resto »
non è ancora chiaro perché lo si debba chiamare ancora derby, visto che la farsesca e brancaleonica polisportiva di provincia che 18 anni fa ha preso il posto del Toro lo ha da allora affrontato con la stessa volontà di far male di un cucciolo di golden retriever