Se il Torino FC dovesse perdere Belotti a zero non avrebbe liquidità, per cui potremmo scordarci con certezza gli investimenti
L’astio per Urbano Cairo sta accecando completamente la tifoseria. Personalmente, dopo un primo ingenuo credito concesso all’attuale presidente del Torino nei suoi primi, è tanto tempo che pubblicamente mostro la mia disistima per il massimo dirigente granata. Infatti, anche prima di essere ospitato da Toro.it, mi sono ritrovato spesso a scrivere pezzi critici verso il presidente e a passare per “poco credibile” perché nel suo operato quasi mai avevo trovato degli aspetti positivi nella sua gestione. E continuo a non trovarne per cui il giorno che lascerà il Torino sarà sempre troppo tardi. Tuttavia penso che ciò che oggi sta accadendo attorno al club granata, debba essere scisso e analizzato separatamente. Non credo che una cattiva azione di un soggetto possa giustificare una cattiva azione di un’altra persona. Purtroppo chiunque può fare del male al Toro e spesso il lupo cattivo si può celare anche dietro le sembianze di una nonnina adorabile.
Dunque accade che molti tifosi del Toro, che seguono comunque il Torino FC, pur affermando che quello di oggi non è Toro, dicano ai quattro venti, credendosi più granata di altri (sarebbe curioso capire a che titolo), che se Belotti se ne va a parametro zero sono contenti perché è quello che si merita Cairo, non considerando minimamente cosa questo comporti al club che dicono di tifare. O meglio, loro tifano Toro, non quello di oggi che è il Torino FC, ma perdono tempo a seguire le gesta di una squadra che a loro dire non rappresenta quella che loro hanno nella mente e nel cuore. Mi rendo conto che è un po’ contorto come ragionamento, ma è così. Così pur di andare contro colui che è artefice dell’oggettivo spopolamento della tifoseria granata, di colui che ha avallato l’esperimento sociale, di colui che non è stato capace di strutturare il Torino FC come una società professionistica degna di nota, si è disposti a tutto, anche di gioire per la prossima perdita a zero dell’unico elemento capace di riportare sprazzi di Toro in squadra. Ma se davvero chi anela un ritorno del Toro nella squadra granata attuale è contento di vedere andare via a parametro zero chi, con le sue prestazioni, ha rispolverato segni di Toro in squadra, allora deve esserci un problema serio.
Mi domando se davvero l’interesse del tifoso che va contro il presidente sia quello di rivedere un Toro vero o meno. Prevedo già l’obiezione con la domanda retorica “Un Toro vero con Cairo presidente?” Infatti io non credo che il Toro potrà mai tornare quello di un tempo con l’attuale gestione societaria e anzi aggiungo che io vorrei proseguire con il fare le pulci ad Urbano Cairo. Come è accaduto in passato, infatti, il presidente, per motivi suoi, sicuramente leciti ma non utili al bene del club che presiede, non ha speso per intero quanto incassato dalle plusvalenze. Ad esempio la sostituzione di Cerci e Immobile con Amauri, Martinez e Quagliarella, nell’anno della qualificazione in Europa League, è ancora ricordata come uno dei momenti peggiori della sua gestione. In quel frangente, ad esempio, era giusto e sacrosanto criticare il presidente, perché quanto incassato dalle plusvalenze non è stato reinvestito per potenziare la rosa a dovere. Così come è corretto criticare le operazioni Niang, Zaza o Verdi, giocatori che in granata hanno fallito, nonostante i corposi investimenti. Con i soldi spesi per questi ultimi sarebbe stato possibile prendere fior fiori di giocatori.
Ci rendiamo dunque conto che se a giugno Belotti dovesse andare via a parametro zero, come ormai sembra, Cairo avrà l’alibi perfetto per non investire? Perché senza risorse avrebbe tutte le ragioni per non acquistare nessuno sul mercato. Ma se negli anni scorsi, con tutta la liquidità accumulata le critiche all’operato societario erano più che logiche, se il Torino FC dovesse perdere Belotti a zero non avrebbe liquidità, per cui potremmo scordarci con certezza gli investimenti e non si potrebbe nemmeno dare torto all’operato societario. Perdere un asset fondamentale per la società a zero euro, nel post pandemia, creerebbe un danno enorme al club che noi tifiamo perché non si avrebbero fondi per potenziare le prossime rose di mister Juric. Senza argomenti validi, come si potrebbe criticare il presidente?
Io sono del parere che tutti gli attori in campo abbiano il dovere di dare il massimo per la causa granata, e quando qualcuno è manchevole deve essere detto senza essere condizionati da altri contesti. Belotti non ha ancora un procuratore ufficiale. È probabile che a curarne gli interessi sia una persona a lui vicino. Andando in scadenza, oltre che ambire a giocare per palcoscenici più importanti, vale a dire “europei”, Belotti strapperebbe un ingaggio importante e la commissione della procura, che naturalmente non sarà ai livelli di Raiola o Mendes, ma sarà pur sempre cospicua, andrebbe alla persona a lui vicina. È tutto lecito, ma onestamente non riesco a credere ciecamente ad Andrea Belotti come anima granata pura, senza minimamente analizzare le ragioni che stanno portando il giocatore lontano dal granata. Le motivazioni stanno nel fatto che il bomber granata è conscio che andandosene via a parametro zero, lui otterrebbe un vantaggio enorme dal punto di vista economico (perché così è per tutti i giocatori che vanno via a zero). Lo stesso è valso per Donnarumma, ad esempio e lo stesso varrà per tutti i giocatori che andranno via arrivando a scadenza. Fa bene Belotti a cercare situazioni economiche migliori? Sono d’accordo, ma diciamolo che questa è la ragione principale.
Dunque cari tifosi apriamo gli occhi. Se Belotti vuole continuare a dare l’anima in campo, per garantirsi un ingaggio migliore a fine anno, può farlo. Ma non si dica che lui ami il club della maglia che indossa attualmente, perché altrimenti si comporterebbe in maniera diversa. Rolando Bianchi, ad esempio, si è comportato da capitano inseguendo il rinnovo fino alla fine. Era un altro Torino, con altri giocatori e Bianchi non era forte quanto Belotti. Ciò nonostante Rolly dava l’anima in campo almeno quanto Belotti e avrebbe firmato anche in bianco il rinnovo, che non arrivò per scelta di Ventura. A Bianchi non sarebbe venuto in mente nemmeno per l’anticamera del cervello di dire “Arrivo a fine contratto e poi decido.” Dunque personalmente ringrazio il Gallo per quello che ha dato in campo alla causa granata, ma per me come capitano non vale molto di più di Bianchi.
Avevo semplicemente scritto che se non vuole firmare il GALLO evidentemente si è rotto di lavorare per una società di dilettanti allo sbaraglio e che ero sorpreso da quanto sostenuto d a Chiariza di cui non condivido in questi caso assolutamente nulla
Grazie reda per la visione pluralistica siete ne più né meno dei vs concorrenti/colleghi quello che non vi piace li bannate….
Premesso che Cairo non ha bisogno di nessun alibi per non investire, come ha fatto purtroppo ormai per 16 anni, se vuole investe (poche volte e male) se non vuole non investe. Il Toro é di Cairo, lui é il padrone. Certo, formalmente é una societá, ci sono i soci… Leggi il resto »