Un presidente non dovrebbe dichiarare apertamente che, per coltivare sogni europei, i giocatori devono praticamente guardare ad altri lidi

Mohamed Fares sarà probabilmente il primo rinforzo del calciomercato invernale granata. Stupisce che il suo arrivo avvenga a metà gennaio e non al termine della sessione come spesso Urbano Cairo ci ha abituato. Personalmente non apprezzo l’ex Spal e Lazio, non mi piace tecnicamente e personalmente non l’avrei mai preso. Tuttavia un aspetto positivo è che intanto arriva con una formula che presumibilmente sarà il prestito con diritto di riscatto, ma ciò che mi conforta è che ci sia l’avallo di mister Juric. Il tecnico croato, è stato capace di rigenerare giocatori come Rodriguez e Djidji e di far esplodere Lukic. Per cui confido che il mister sappia sfruttare al meglio un giocatore che al momento, sulla carta, potrebbe sembrare poco utile alla causa.

La squadra, inteso come gruppo, c’è. La partita di lunedì ha dimostrato quanto il lavoro del mister stia raccogliendo buoni frutti. Tuttavia è innegabile che la rosa va puntellata e dopo Fares ci si aspetterebbe qualche altra operazione. Tuttavia il presidente ha iniziato a rilasciare dichiarazioni che producono l’unico effetto di allontanare, qualora ce ne fosse ancora bisogno, il popolo granata.

Giorni fa il presidente aveva detto che Bremer avrebbe rinnovato e poi avrebbe potuto soddisfare le sue ambizioni in una squadra che gioca la Champions. Capisco che dopo essersi scottato con la vicenda relativa all’ormai ex capitano del Torino, Urbano Cairo non voglia rischiare di rimanere nuovamente con un pugno di mosche in mano. Infatti, salvo ripensamenti clamorosi, Belotti a giugno non sarà più un giocatore del Toro e se ne andrà a parametro zero. Tuttavia un presidente di una squadra di calcio, a mio modo di vedere, non potrebbe e non dovrebbe permettersi di dichiarare apertamente che per coltivare sogni europei, i giocatori devono praticamente guardare ad altri lidi, perché significherebbe comunicare all’esterno e ai propri tifosi che il Torino più di tanto non potrà mai ottenere gratificazioni sportive. Personalmente comprendo tutto, la crisi economica e il Covid19 che crea grossi problemi al calcio italiano, ma credo che qualunque dirigente, anche con poche risorse, debba agire per far rendere sempre al massimo la squadra del club che presiede e coltivare il sogno, magari impossibile, di vincere anche il campionato. Il tifoso è il sognatore per antonomasia, e dunque perché distruggerne i sogni?

Le dichiarazioni recenti del presidente relative alla vicenda Belotti, per quanto io non apprezzi il comportamento del prossimo ex capitano e giocatore granata, sono un altro errore comunicativo. Probabilmente al presidente Cairo non interessa nulla di quello che pensano i tifosi (l’ha dimostrato in più di un’occasione), ma dire che per convincere il capitano a restare ha fatto il massimo e che di più non si può fare, non è del tutto corretto. Se si fa riferimento solo all’ingaggio, probabilmente sì, è stato fatto il massimo perché l’offerta di questa estate probabilmente non è stata mai presentata a nessun altro calciatore granata. A mio modo di vedere però il presidente Cairo ha fatto di tutto, nella gestione della società, per allontanare il Gallo, non rinforzando la squadra nella stagione che doveva essere quella della consacrazione. Belotti andrà via per questo? Non è dato saperlo con certezza, di sicuro il bomber di Calcinate ha deciso di non far guadagnare nulla al club e a rimetterci per questa decisione saranno in primis i tifosi.

Personalmente, vedendo come sta andando a finire la storia con l’ultimo capitano del Torino, ho capito che affezionarsi ai giocatori non serve. Urbano Cairo può anche vendere i migliori, ma ha il dovere morale di reinvestire il ricavato sulla squadra o sulle strutture. Pensare alla cessione di Bremer a giugno dopo il suo rinnovo, mi fa tornare alla mente le partenze di Cerci e Immobile sostituiti con gli arrivi di Quagliarella, Martinez e Amauri. Dopo oltre 16 anni di presidenza, il presidente Cairo ha ancora una volta la possibilità di cambiare marcia. A lui la scelta di farlo o di confermarsi il presidente distaccato, disaffezionato e lontano dal Toro come nessuno mai.

Urbano Cairo
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ultimo aggiornamento: 13-01-2022


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Alberto Fava ( Gigi Marengo for President ).

Cairo l’ammazza sogni?
No, molto peggio : l’ammazza Toro.

paolo 67 (tabela)
2 anni fa

Esiste cairetto con la sua cairesefc, e poi c’è il TORO. Nn esistono vie di mezzo. Scegliete dove stare, voi della terra di mezzo, prendetevi le palle in mano una volta tanto.

Enrico82
Enrico82
2 anni fa

Ma Chiarizia chi? Quello che scriveva “ Come può Bremer meritare la titolarità e Bonifazi la cessione? Qual è la logica?”?

La Lega serie A tiene davvero alla regolaritĂ  del campionato?

Fares, l’infortunio è una triste fatalitĂ ?