Il fischietto dice addio al campo dopo 234 sfide arbitrate in Serie A e tanti traguardi raggiunti: ma con i granata non è stato un rapporto semplice
Dal campo alla scrivania, questa la parabola di Nicola Rizzoli in seno alla CAN A. L’arbitro bolognese, che compirà 46 anni il prossimo ottobre, ha scelto la via del ritiro, dopo le 466 gare arbitrate della lunghissima carriera. Decisione sorprendente e improvvisa, dal momento che era stato inserito nell’organico degli internazionali di prima fascia e sembrava pronto a cominciare la sua ultima stagione in Serie A. E invece è arrivato il dietrofront. Dopo 234 sfide nella massima serie, Rizzoli ha detto basta. Il suo non sarà però un addio totale al mondo del calcio, anzi: l’architetto di Mirandola è stato nominato designatore degli arbitri di A, come sostituto di Domenico Messina. Suo il compito di gestire una stagione di rinnovamento, che vedrà l’ingresso della Video Assistant Referee sui campi e la dismissione dei tanto discussi addizionali d’area.
Tante le gare dirette, tanti i traguardi personali raggiunti come la finale dei Mondiali 2014, quella di Champions del 2013 e di Europa League nel 2010 che ne hanno fatto uno degli arbitri migliori in circolazione. Poche, però, le gioie che ha concesso al Toro. Il rapporto tra la squadra granata ed il fischietto emiliano non è certo stato dei più positivi. Ben ventidue i confronti diretti, tra Serie A e cadetteria, tra i quali si contano solamente quattro vittorie; poca cosa in rapporto ai nove pareggi e alle nove sconfitte dei restanti confronti. Il suo nome, nella mente dei tifosi granata, riporta spesso alla memoria derby contestati: due in particolare. Il 20 marzo 2016 all’Olimpico trionfò la Juventus, per 4-1, ma vibranti furono le proteste granata tanto per il gol ingiustamente annullato a Maxi Lopez, quanto per le mancate espulsioni di Alex Sandro e Bonucci.
Due stagioni prima era stato un rigore non fischiato per evidente scorrettezza di Pirlo su El Kaddouri a scatenare le ire del Toro. Andando oltre gli errori, le direzioni di Rizzoli sono spesso state foriere di risultati poco incoraggianti in casa granata, come in occasione del 2-2 esterno sul campo della Fiorentina che costò – momentaneamente – l’Europa League o come la sconfitta interna per 1-0 contro il Sassuolo, con rigore sbagliato da Sanchez Mino e tanti fischi provenienti dagli spalti. Ora, al di là di ricordi e vecchie polemiche, per Rizzoli inizierà un nuovo capitolo della vita professionale.
Con l’avvento della VAR, i “Corleonesi” si sono mossi in maniera adeguata designando Rizzoli.
Bisogna riconoscere che sono veramente i numeri 1.
Questa é programmazione.
… Baciamo le mani….
così si fa’ carriera,leccando i piedi agli ovini.
Un meritato avanzamento di carriera..continuerà a servire i suoi datori di lavoro…quelli veri però.