Il fischietto Gianluca Rocchi, della sezione AIA di Firenze commenta l’utilizzo del VAR: “Non deve essere nemico dell’arbitro”
Il VAR, in questo avvio di campionato, ha fatto discutere, e non poco, in Serie A. Molte le voci che si sono levate, anche (e soprattutto) da Torino. Il club granata, d’altronde, è stato penalizzato a più riprese tanto dal mancato utilizzo – contro Roma e Frosinone – quanto da un clamoroso errore di protocollo – in trasferta a Udine – dalla video assistenza. Gianluca Rocchi, arbitro di Serie A con 234 gettoni nella massima serie, ha provato a fare chiarezza in un’intervista a Repubblica. “Non c’è arbitro che possa essere contrario: ho fatto quattro derby di Roma senza dormire tre notti, gli ultimi due invece me li sono goduti”, ha affermato il fischietto Fiorentino, “l’approccio non cambia ma so che, se c’è la tecnologia, può ripararmi un errore. Il vero problema è la linea di intervento”.
Rocchi sul VAR: “Non è la moviola”
Continua Rocchi: “A volte intervieni troppo, altre troppo poco. Dalla cabina VAR puoi togliere o aggiungere pressione all’arbitro. Nei raduni diciamo sempre: il VAR non deve essere amico dell’arbitro, se gli vuoi bene rischi inconsciamente di non volergli far fare una figuraccia e non correggi un errore che potrebbe salvargli la partita. Ma la VAR non è la moviola: deve riparare il chiaro errore, non infilarsi in situazioni discutibili”.
Proprio riguardo alla definizione di “chiaro ed evidente errore” (della quale aveva parlato anche Cairo nei giorni scorsi), l’arbitro spiega: “Non cambia niente, rafforza il concetto. Ma ciò che per me può non essere chiaro errore magari per l’allenatore o il tifoso lo è perché gli cambia la partita. È la soggettività, come per il fallo di mano: se lo stesso intervento per me è volontario e per un mio collega no, chi ha ragione? Tutti e due, o nessuno. Così chi vuol far polemica ci si inserisce facilmente”.
Rocchi: “Un arbitro giovane non è pronto per spiegarsi in tv”
Infine, Rocchi boccia la proposta riguardante la possibilità di far parlare gli arbitri al termine delle partite: “Oggi la comunicazione è centrale, ma non tutti abbiamo spalle larghe per spiegare un errore: un giovane di fronte all’errore in tv può andare in difficoltà, va protetto”.
Sarebbe stata più edificante un’intervista ad Al Capone.
ve lo.chiedo per favore….non fate articoli su questi PAGLIACCI di arbitri … non ci interessa cosa dicono
mi sale il.crimime
ARBITRI INFAMI CORROTTI SIETE UOMINI SENZA DIGNITÀ E SENZA ATTRIBUTI