Cairo interviene dal “Festival dello Sport” di Trento. Sul palco insieme ad Agnelli e Ceferin, il presidente del Torino ha toccato diversi temi, dal Var agli obiettivi granata
Urbano Cairo, patron del Torino, è intervenuto al “Festival dello Sport” in corso a Trento in una tavola rotonda con Andrea Agnelli, numero uno della Juventus e dell’ECA (European Club Association) e il presidente UEFA Alexander Ceferin. Tanti i temi toccati nel corso degli interventi. Il presidente granata nello specifico si è espresso sulla possibile introduzione di una terza coppa europea: “Se n’è parlato poco in Lega di A, sebbene tutto ciò abbia un grande impatto. Il fatto di avere una terza coppa è positivo, si allarga ad altre 16 squadre, non tantissime, la possibilitĂ di misurarsi in campo internazionale. C’è da rifletterci bene. Noi abbiamo giĂ la Champions, poi l’Europa League che per alcune squadre è vista un po’ come qualcosa di minore. Non certo per il Torino che ambisce ad andarci: se a noi capita di non andarci, spiace. Quello che io vedo come un tema importante in questo ripensamento di campionati e coppe è tenere alto il livello della competizione”.
Cairo sulla terza coppa europea: “Bisognerebbe discuterne in Lega”
Cairo ha poi proseguito: “Qualche torneo perde competitivitĂ troppo presto. Serve un’attenzione maggiore alla distribuzione delle risorse: pensiamo che il WBA in Premier League ha preso lo scorso anno 100 milioni di diritti tv, quasi come la Juventus, e la prima in classifica 150: c’è una differenza molto minore e il campionato ne beneficia in quanto a spettacolo”.
Ancora sulla terza coppa europea: “Potrebbe essere interessante, ma andrebbe dibattuta anche nelle singole leghe. Noi dobbiamo sempre pensare a mantenere molto forte il torneo nazionale, perchĂ© ha una grande affezione da parte del pubblico”.
Cairo sul VAR: “Usata così genera solo errori e lamentele”
Il dibattito verte poi sulla Nazionale e sul rapporto con i club. L’idea di Cairo è piuttosto precisa: “Io penso che sia una cosa positiva. Innanzitutto per i giocatori, che possono migliorare. Poi credo che sia un arricchimento e una valorizzazione per il club. Anzi, io ero favorevole anche agli stage quando, ai tempi, i ct li proponevano. E credo che adesso ce ne sarebbe bisogno, visto lo stato di salute della Nazionale italiana”.
Poi un intervento ancora sul VAR: “Concordo con Ceferin, perchĂ© a livello di Champions ed Europa è stato giusto attendere. L’anno scorso è stata utilizzata in maniera intensiva e gli errori si sono ridotti, purtroppo poi ai Mondiali se ne è ridotto di molto l’utilizzo. Da allora si può intervenire solo in caso “di errore chiaro ed evidente”: ma allora basta un arbitro bravo. Secondo me deve essere utilizzata in modo estensivo, altrimenti poi si creano errori e lamentele da parte di molti”.
Cairo sul vivaio e su Gravina: “Siamo giĂ in ritardo”
Il presidente del Torino Urbano Cairo ha poi parlato del vivaio e del calcio giovanile in Italia: “Credo che oggi ci sia una grande attenzione da parte di tutti i club sulle squadre giovanili: si trovano osservatori su tutti i campi e ci sono grandi investimenti. Noi lo facciamo tradizionalmente. Abbiamo avuto qualche buon risultato con qualche giocatore che ora gioca in prima squadra. Anche a livello italiano si sta facendo bene, e lo dimostrano i bei risultati delle nazionali giovanili”, ha detto il presidente.
“Il fatto poi di passare dai risultati giovanili a quelle delle competizioni professionistiche non si riesce ancora a compiere. In Francia o in Belgio ci sono questi centri formazione all’avanguardia e che i risultati hanno dimostrato funzionare bene. Si potrebbe lavorare in questa direzione e anche sulla preparazione dei tecnici”.
Cairo sulla seconda squadra del Torino: “I tempi erano stretti”
Chiosa di Cairo, infine, sull’ormai prossima elezione di Gravina come presidente federale: “Siamo in ritardo, poteva giĂ essere eletto a gennaio, invece si è optato per un commissariamento. Per ciò che riguarda le seconde squadre sono state effettivamente introdotte in maniera troppo frettolosa. Ci ho pensato fino all’ultimo, ma i tempi erano troppo stretti. L’avessimo saputo prima l’avremmo sicuramente fatta. Poi c’è questa situazione del campionato di B che è disdicevole”. Sulle infrastrutture: “Vanno sicuramente migliorate, è un discorso che riguarda i club ma anche i comuni e il sistema paese che dovrebbero dare una mano in piĂą. In Italia abbiamo una enorme quantitĂ di squadre professionistiche e molte non riescono a reggere e falliscono. Auspico una riforma dei campionati”.
Ma lo sa che per avere una seconda squadra bisogna avere la prima?
Mah sto pagliaccio braxxiamoxxe che fa un’intervista al giorno tra vari premi del caxxo e inventati dai suoi dipendenti non me la conta giusta…
In 14 anni siamo andati una volta in Europa arrivando 8i.molte volte il nostro campionato e’ finito a gennaio.spero che quest’anno si lotti veramente per l’europa e a gennaio se serve venga rinforzata la rosa con 2/3 acquisti.