Mazzarri presenta Torino-Fiorentina: “Voglio vedere carattere e la giusta mentalità. Il nuovo progetto? Spogliatoio omogeneo”

Si gioca domani, domenica 18 marzo, alle ore 15.00 allo stadio “Grande Torino” la partita Torino-Fiorentina, e come sempre alla viglia della gara è l’allenatore del Toro a prendere parola. Nella conference room dello stadio granata parla infatti Walter Mazzarri, per presentare quella che sarà una sfida molto particolare per Belotti e compagni, visti la crisi di risultati, la delicatezza del momento viola e il gemellaggio che intercorre tra le due tifoserie. Ecco le parole del tecnico del Torino in diretta live. Esordisce così l’allenatore del Torino: “Insidie? La Fiorentina è una squadra ostica, non dà punti di riferimento, sono molto rapidi e bravi tecnicamente. Dovremo essere molto attenti e compatti, perché non è facile giocare con una squadra come loro” dice Mazzarri. “Hanno ottenuto” prosegue l’allenatore, “dei risultati con squadre importanti. È una squadra che dovremo affrontare con grande attenzione, e dovremo stare attenti a contropiedi vari ed eventuali. È chiaro che noi dovremo fare una partita altrettanto importante: mettendoli in difficoltà con cose che anche a Roma, nel primo tempo, siamo riusciti a fare“.

Sulla reazione: “Purtroppo alla fine sono i punti a contare, ma le prestazioni vanno valutate. Sempre. Io e il mio staff stiamo cercando di dare una mentalità, far crescere la squadra, cercando di lavorarci. Noi lo abbiamo fatto: a volte si è visto in maniera migliore, a volte no. Dobbiamo cercare di evitare di andare in svantaggio, oppure cercare di giocare il calcio che piace a me per 90′, 95′: non per una parte della partita. Alcune cose si sono viste, altre no: dobbiamo cercare di migliorare in questo processo di crescita“.

Sulla tattica: “La rosa, come la valuto? Bisogna aspettare ancora un po’, ci sono 22 elementi, e questioni di doppio ruolo, come quello di Molinaro, Ansaldi o Barreca. E un allenatore, se è serio, deve aspettare ad esprimersi: a volte gli allenamenti non bastano. Spesso ho anche notato che vengono citati giocatori che hanno sempre avuto infortuni: come Barreca, per esempio, che da tanto tempo non giocava. Deve stare bene, trovare la condizione, capire le nuove idee. E quindi bisogna sempre mettere in conto che i cambi sono tre: e se ci sono più situazioni da valutare, allora l’allenatore si ritrova a dover scegliere. Questo non vale solo per Barreca, ma anche per chi ha giocato meno in generale: ci vuole tempo“.

Sui cali di tensione in partita: “Io parlo con i giornalisti, come con i giocatori. E a loro dico bene le cose, in faccia. Ci siamo detti tante cose, da questo punto di vista: non posso dire tutto quello che ho detto a loro, non sarebbe carino, ma in generale poso confermare di aver detto ai giocatori di volere un certo tipo di prestazione. Ci sono delle volte in cui però appare l’imponderabile, in una partita di calcio: magari attacchi sempre, ma poi prendi gol. Cominciamo quindi dalla mentalità: crediamo nel lavoro, nella prestazione; se subiamo un gol, vorrei vedere che tutta la squadra va a recuperare il pallone per ripartire. Vuol dire che ci crede. Questo è un aspetto psicologico. Ma io ho detto loro: se facciamo prima gol noi, dobbiamo pensare di non aver finito la partita, ma di dover aspettare, pazientare. Questa è la mia storia: sto cercando di farla anche qui. Domani, dopo quello che è successo a Roma, voglio vedere già questa mentalità: sarebbe una crescita. Con la Samp si è fatto vedere: si stava giocando benissimo, c’è stato un incidente di percorso, e siamo continuati a giocare finché non si è pareggiata. Anzi, forse l’avremmo pure vinta. L’unica partita che è rientrata in questa logica, forse è proprio quella contro la Sampdoria: per questo dico sempre che la prossima partita è quella più importante“.

A Mazzarri viene anche chiesto dei singoli: “Non mi piace mai parlarne. Io vorrei che la squadra crescesse, che acquisisca una mentalità davvero importante. Anche per chi non va in campo. Vorrei una squadra che non molli mai, che metta sempre il piede, che provi a prevalere nel duello personale: sono principi che vorrei vedere sempre. Se si fa così, cresciamo tutti quanti, e tutti ne trarremo vantaggio“.

Su Ljajic: “È un problema? I giocatori non lo sono mai! Ma sono risorse, sempre. Vero, Adem finora non ha mai giocato: non posso dire che è una risorsa. Ma se dovesse essere impiegato, vedremo se lo sarà o meno. L’allenatore finore ha fatto altre scelte, pensando che gli altri fossero più utili per quel momento. Se mettessi Edera, per esempio, dovrei tenere in panchina Falque. Lunedì ha detto ai tifosi di stare benissimo? Avrebbe dovuto dirlo il medico: ho visto che parlava con i tifosi. Se stava a guardare i compagni fare le partitelle, e lui no, vuol dire che non poteva farlo. Poi il giorno dopo si è aggregato, e ha cominciato ad allenarsi con la squadra“.

Continua Mazzarri: “Quando sarà finita la stagione, o quando saremo verso la fine, vedremo tutto. C’è un’alchimia dentro lo spogliatoio: ci devono essere ragazzi complementari tra loro. Può essere il giovane, il vecchio: non c’entra l’anagrafe. Poi a giugno darò indicazioni su ciò che vorrei, che si facesse. I miei gruppi da sempre sono stati omogenei: si sapeva chi partiva dall’inizio, chi poteva rubare il posto, il giovane da far crescere che poi magari dimostrava di essere più bravo del presunto titolare. Ma questo lo si fa solo quando hai le basi certe: da giugno la società sul calciomercato saprà sicuramente cosa vuole da Mazzarri“.

Su Niang e l’obiettivo della stagione: “Obiettivi? Per ora è affrontare la Fiorentina, fare il massimo, la migliore prestazione possibile e anche, ovviamente, il risultato. Poi fra 11 partite faremo le valutazioni e dirò tutto quello che c’è da dire, soprattutto alla società. M’Bayé sta meglio, sempre con la mascherina: deve portarla ancora un po’, ma si allena ed è a disposizione. Ha ancora qualche problema nel colpo di testa“.

Sui possibili convocati: “Bonifazi e Obi sono tornati, e ci saranno. Belotti? L’ho visto molto carico e motivato. Sono convinto che domani partirà veramente forte, e sarà un bene per noi e poi per la Nazionale. È sempre importante quando un nostro giocatore viene convocato per le varie Nazionali“. Termina ora la conferenza stampa di Mazzarri.


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4-5-1949
4-5-1949
5 anni fa

Questo allenatore completerà l’opera di distruzione del DNA granata, sopravvalutato allenatore che ancora vive di luce riflessa, arcaico nei moduli che adotta e nel tipo di gioco praticato dalle sue squadre, oramai fuori corso e sul viale del tramonto.
Non era da prendere, punto.

Mikechannon
Mikechannon
5 anni fa

liaijc dovrebbe sentirsi un pippa per essere finito al Toro ;squadra di seconda fascia, e quindi tirare fuori la voglia e invece continua a fare il talento incompreso.una squadra ferma a guardarlo girarsi e rigirarsi con il pallone per poi perderlo. soldi buttati, non miei , mi dispiace per Cairo… Leggi il resto »

castagnaccio
castagnaccio
5 anni fa

Deh magari a Mazzarri,gli importa ‘na sega a du mani di Ljajic. Anche Sinisa ľaveva messo fuori. Purtroppo Adem, ha dimostrato sul campo di essere un calciatore da 20/25minuti a stagione,per questo ovunque sia andato ha ottenuto gli stessi risultati.

Alberto Fava ( Gigi Marengo for President ).
Alberto Fava ( Gigi Marengo for President ).
5 anni fa
Reply to  castagnaccio

@castagnaccio, se mi permetti dissento per due ragioni, la prima riguarda il “ dovunque sia andato” : Fiorentina , Roma e Inter , con tutto il rispetto per le altre. In queste squadre esclusa la Viola ( nella quale giocava sempre) ha comunque totalizzato parecchie presenze, penso che nessuno dei… Leggi il resto »

Fabio75
Fabio75
5 anni fa

Transfermarkt:
54 presenze
15 reti
19 assist.
Senza contare che è mesi che lo teniamo in naftalina…
Insomma proprio sta “chiavica” non mi pare il buon Adem….

4-5-1949
4-5-1949
5 anni fa
Reply to  Fabio75

Concordo.

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