Suo il rigore decisivo dello Scudetto Primavera, proprio contro la Lazio di Inzaghi. Edera ancora una volta affonda il tecnico biancoceleste
Simone Edera e Simone Inzaghi. Un binomio non certo fortunato, per il tecnico della Lazio. Correva l’anno 2015, era il 16 giugno, e il Torino di Moreno Longo, allenatore della Primavera, concorreva ai biancocelesti allenati proprio da Inzaghi lo Scudetto del campionato, dopo aver condotto un torneo in maniera magistrale. Tanto pathos in campo, così come l’equilibrio tra le parti. FinchĂ© non si arriva ai rigori: la tensione si taglia con il coltello, finchĂ© sul dischetto non si appresta alla battuta il piĂą giovane del gruppo granata. Proprio lui, Edera, che con freddezza implacabile non fallisce e permette a tutto il Toro di festeggiare uno trofeo storico, arrivato dopo tantissimi anni.
Ieri come allora, è di nuovo Edera a condannare la Lazio. Ma questa volta, quella dei piĂą grandi. Il primo gol in Serie A dell’attaccante classe ’97 è arrivato proprio contro i biancocelesti, sulla cui panchina siede Inzaghi. Una fortunata coincidenza, che permette all’esterno ex Venezia e Parma di festeggiare ancora di piĂą, perchĂ© adesso la Lazio gli resterĂ indissolubilmente in testa, e per due importanti motivi. Ma ieri come allora, il gol non è sembrato fortunoso. Un gran sinistro, che dimostra tanta tecnica ma anche personalitĂ : tentare la fortuna in uno stadio nemico non è mai facile. Se lo si fa, poi, contro un avversario sulla carta piĂą valido, ha ancora piĂą significato. Edera, poco per volta, sta dimostrando di meritare la A, e di essere pronto a dire la sua in un campionato così difficile. Come allora, la freddezza e la personalitĂ proprio non gli mancano. E può solo sorridere.
Per me il mani di falque è assolutamente involontario.Il giocatore è troppo vicino per dare fallo di mano.E poi uno quando corre e contrasta non è che corre con le braccia messe a soldatino sull’attenti. Per me rigore in questi casi mai.Magari non avrei espulso Ciro.Un giallo era piĂą che… Leggi il resto »
Ma che vuol dire? Le regole sono regole. La reazione, anche senza colpire l’avversario, va sempre sanzionata con l’espulsione. Piuttosto che dire che questa reazione poteva essere punito col giallo dovremmo dire che TUTTE le reazioni punite col giallo andrebbero punito col rosso.