Di nuovo i granata protagonisti di una partita da “black out”. Nel 2011 fu a Padova, ieri è avvenuto a Palermo, con un esito decisamente differente
3 dicembre 2011. Il Toro che Giampiero Ventura stava faticosamente ricostruendo, dalle ceneri di quello di Lerda, stava sempre più macinando gioco e punti. E andava a giocarsi una gara importante in quel di Padova, andando però sotto di una rete all'”Euganeo”. Poco male, i granata avevano già dimostrato di poter recuperare, nelle partite precedenti, uno svantaggio. Bianchi e compagni ci provano sempre di più, ma al 31′ della ripresa, dopo qualche avvisaglia già nei minuti precedenti, arriva l’imponderabile: le luci dell’impianto si spengono. Totalmente. Black out inspiegabile, che porta l’arbitro Calvarese a sospendere la gara e a valutare il da farsi.
Purtroppo, la mancanza di tempestività societaria allora fu letale: Bianchi non fu ben consigliato e una partita che avrebbe dovuto in maniera sacrosanta essere vinta a tavolino dal Toro, venne invece disputata, dal minuto della sospensione, qualche settimana dopo. Un esito incredibile, che fece molto discutere e creò un precedente.
È quasi incredibile il fatto che, a distanza di quasi cinque anni, sia proprio il Toro a rischiare di essere nuovamente protagonista di un episodio che, se in Serie B fece clamore, non può che lasciare letteralmente interdetti in Serie A. Le luci tradiscono lo stadio di Palermo, ma non l’andamento della gara, già deciso da tempo. E tra un coro contro Zamparini (“paga la bolletta“) e gli smartphones che vengono accesi dagli spalti del “Barbera”, a mo’ di concerto, tutto si esaurisce come una bolla di sapone. Il buon senso, questa volta, ha prevalso: Fabbri sospende solo per qualche minuto, giusto per raccogliere le idee e capire che l’unica cosa da fare sarebbe stata proseguire fino alla fine. Il Toro torna a casa con tre punti che sul campo ha decisamente meritato. Anche agli occhi di chi, forse, ha potuto vedere meno bene.
Lo prendo come un ottimo auspicio, visto come fini quella stagione e quello che è successo in quelle dopo. Anche allora era il primo anno di un allenatore nuovo
Ma sempre a noi?