I due tecnici hanno avvicinato le rispettive panchine nel 2015: poi Miha finì al Milan e l’ex Empoli firmò con il club di De Laurentiis

Sabato, ore 18: il Torino di Maurizio Sarri affronta il Napoli di Sinisa Mihajlovic. No, nessun errore. La storia sarebbe proprio potuta andare così . Riavvolgiamo il nastro. Estate 2015: il Torino ha terminato la sua quarta stagione con Ventura in panchina, un’annata ricca di successi e sorprese, dal ritorno in Europa al derby vinto dopo vent’anni. Ma mancava la certezza che le strade del tecnico e del suo Toro rimanessero ancora congiunte. Qualche proposta, al mister ligure, era arrivata, da Firenze in particolare. Cairo non era rimasto immobile, si era guardato intorno e aveva sondato il terreno proprio per Sarri, guida dell’Empoli bello e complicato (da affrontare), ma soprattutto innamorato della storia granata e dei valori del Grande Torino. 900 km più a sud, intanto, un ciclo era ufficialmente finito: Napoli aveva salutato Benitez, in procinto di passare al Real Madrid, dopo due stagioni tra luci e ombre. Il telefono di De Laurentiis iniziò a scaldarsi, in particolare nella linea con Genova. Lì si trovava Mihajlovic dopo la proficua avventura sulla panchina della Samp.

Giorni di trattative, in Piemonte come in Campania. In mezzo cercò di infilarsi anche il Milan, in cerca di un nuovo tecnico per rilanciarsi e in contatto tanto con Sarri quanto con Miha. In due settimane, però, si risolse tutto. Il 4 giugno, dopo un faccia a faccia a Roma, Cairo confermò Ventura. L’11 giugno, il Napoli ufficializzò l’arrivo di Sarri e cinque giorni dopo il Milan scelse Mihajlovic. L’attuale tecnico granata, mesi dopo, dirà: “Ringrazio De Laurentiis, ma quella di non andare al Napoli fu una scelta mia”. Segno che qualcosa, e di molto concreto, vi fu davvero. Lecito chiedersi come sarebbe andata se quelle scelte di giugno fossero state diverse. Giochi d’immaginazione. Ma sabato sarà partita vera al “Grande Torino”. E Mihajlovic sarà chiamato ad invertire la tendenza contro il suo amico e collega. L’anno scorso, il Toro uscì con le ossa rotte nelle due sfide contro i partenopei: 5-3 al San Paolo, 0-5 in casa. Al serbo non andò meglio nemmeno sulla panchina rossonera: Milan-Napoli del 4 ottobre 2015 finì 4-0 per Sarri. La voglia di rivincita, a Miha, non mancherà di certo.

 


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