Da N’Koulou a Ansaldi: Torino, ecco le alternative per il centrocampo

Guai a centrocampo per il Torino, Mihajlovic deve studare delle altre possibilità: “Nel caso, adatteremo dei giocatori”. Ecco quali sono le possibilità

Baselli e Rincon, Rincon e Baselli. In questo momento, la situazione del Torino a centrocampo è piuttosto complicata. Proprio non ci volevano due guai muscolari, nella stessa partita, e per lo stesso settore del campo. Con Obi e Acquah fermi, senza il lungodegente Valdifiori, a Mihajlovic resta a disposizione il solo Gustafson, che per il tecnico è ancora acerbo ed è rimasto proprio in caso di estreme emergenze. Come in questo caso. Solo che la situazione del Torino va un po’ oltre la “normale”, si perdoni il paradosso, emergenza: non soltanto i granata rischiano di avere la coperta corta a centrocampo, ma rischiano di averla in un momento cruciale del mese, con tre partite alle porte di cui una, la terza, contro la Juventus.

Un bel grattacapo per Mihajlovic, che già al termine di Benevento-Torino aveva fatto capire che si sarebbero studiate “soluzioni alternative” per il centrocampo. “Una sfida in più” aveva dichiarato il tecnico, “che rende ancora più stimolante il mio lavoro“. Ma chi impiegare, in quel ruolo? Posto che Gustafson scalpita per avere spazio (verosimilmente in casa dell’Udinese), la possibilità di vedere impiegati giocatori fuori ruolo è possibile, e riguarda in particolare quattro elementi: N’Koulou, Ansaldi, Berenguer e Falque. I primi due, nell’attuale schieramento a due elementi; gli altri, in un centrocampo a tre, con l’impiego delle mezzali.

Il camerunense ha già giocato più volte in quel ruolo, quando era in Francia: non gli è nuovo, ma avrà anche lui bisogno di rifiatare, dal momento che è un titolare praticamente fisso in difesa. A lui Mihajlovic potrà chiedere, eventualmente, di stringere i denti, vista l’affidabilità finora mostrata, ma non a caso il tecnico ha lavorato proprio ieri, durante l’allenamento al Filadelfia, a una possibile soluzione, quella di Ansaldi, che può avere le caratteristiche difensive per giocare, riadattato anche in mezzo al campo. Certo, rispetto a N’Koulou, l’argentino si troverebbe in una posizione molto meno congeniale, ma imparati i movimenti fondamentali potrà costituire una buona soluzione tampone, in caso di emergenza.

Poi, i due spagnoli. Ma in questo caso, il centrocampo dovrebbe passare addirittura a tre elementi. Berenguer nell’Osasuna è stato impiegato anche in quella zona, senza sfigurare, mentre a Falque è capitato lo scorso anno di giocare mezzala destra (contro il Crotone, la scorsa Primavera): in entrambi i casi, però, le spiccate doti offensive dei giocatori dovranno portare a ridisegnare completamente l’assetto tattico per la squadra, e gli esperimenti, ora, sono ridotti ai minimi termini. Mihajlovic, però, ci pensa. Ha una settimana per farlo, in attesa di notizie sui due infortunati. Il centrocampo può cambiare volto, per necessità: al tecnico la scelta.