Il ghanese si candida nuovamente per un posto in mezzo al campo dopo la gara contro il Verona. Ma gli equilibri, senza El General, sono da ricostruire

Reagire nel momento più difficile. L’arduo piano di Walter Mazzarri per rialzare il Toro parte in piena emergenza. Nella settimana di Torino-Crotone, ai risultati drammatici delle ultime sfide – contro Juventus e Verona – si sono aggiunti gli infortuni. Lyanco, Bonifazi (oltre a Molinaro), ma soprattutto Tomas Rincon. Senza il perno del suo centrocampo, WM si è ritrovato a studiare le alternative nei freddi ed intensi allenamenti del Filadelfia. E la chiave trovata per la sfida contro i pitagorici potrebbe essere Afriyie Acquah. Il ghanese, per muscoli e grinta, sarebbe il sostituto ideale del General. A Verona, il tecnico di San Vincenzo lo aveva preferito a Daniele Baselli, reduce dalla brutta prestazione nel derby della settimana precedente. La prova del numero 6 non è stata memorabile, certo, ma va comunque inserita in una sfida trasformatasi in incubo per il collettivo granata e, più in generale, in una stagione poco continua dal punto di vista dell’impiego. Anche se con Mazzarri il minutaggio è stato mediamente maggiore rispetto a quello raggranellato con Mihajlovic. 229’ nelle sette gare con l’ex Inter in panchina, 286’ nelle diciannove con Miha. Sintomo, questo, di fiducia e idee diverse dei due allenatori. Che vanno rapportate, però, con quel 4-2-3-1 di inizio stagione, foriero di numerose esclusioni, e con qualche problema fisico che ne aveva minato la disponibilità tra settembre e ottobre.

Sostituto valorialmente più adatto per la prossima gara di campionato, dicevamo. Anche se dal punto di vista tattico qualcosa sfugge ancora. Acquah ha occupato raramente il ruolo di incontrista davanti alla difesa, decisamente meno nelle sue corde rispetto a quello di mezzala infaticabile ricoperto per la larga maggioranza delle sue apparizioni. Ma non è detto che Mazzarri abbia ritagliato per lui esattamente la porzione di campo calcata da Rincon. Il tecnico, ormai è chiaro, ama spaziare tra gli atteggiamenti tattici, “cucendo il modulo” sulla base del materiale umano a disposizione. Ecco, dunque, che le sorprese sembrano ancora una volta dietro l’angolo per la sfida contro i pitagorici. Con Acquah in rampa di lancio e un Torino da salvare. Nell’orgoglio, chiaramente.


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mas63simo
mas63simo
5 anni fa

ah bhe perchè con el general in campo abbiamo distrutto il centrocampo avversario…. ma non fatemi ridere ,per piacere. Anche questo un acquisto che non ha dato piu’ di chi c’era prima. Aquel punto era meglio tenere quello piu’ giovane.

Trapano ( CAIRO LIBERACI )
Trapano ( CAIRO LIBERACI )
5 anni fa
Reply to  mas63simo

Purtroppo hai ragione, probabilmente cairo doveva fare un favore ai gobbi

remy
remy
5 anni fa

Ciao Trapano, diciamo onestamente che tutti noi desideravamo Rincon, che Cairo ha fatto bene a prenderlo e che lui rende poco perché non ha compagni in gamba lì vicino.
Nel caso Rincon non vedo complotti.

Jones
Jones
5 anni fa
Reply to  remy

infatti,memoria corta

Jones
Jones
5 anni fa

ahahah complottoooooo

Forza Toro
Forza Toro
5 anni fa

Bene, speriamo di finire almeno il primo tempo in 11

Luca@iltorosonoanchio
Luca@iltorosonoanchio
5 anni fa

Acquah in mezzo? Allora chi è che imposta il gioco? Ah vero, non abbiamo un gioco, non ce n’è bisogno allora…. viva il parroco

Forza Toro
Forza Toro
5 anni fa

Gioco? Tranquillo, palla a NKolou e un bel lancio lungo per il povero Belotti

max1967toro
max1967toro
5 anni fa

piu che altro manca una societa che programmi un progetto.ogni anno va inserito un tassello,al toro invece ogni anno va via un tassello,il toro è l unica societa di A che ha giocatori che non fanno il loro dovere,è si vede in campo,non dico tutti ma l 70% ragiona cosi,tanto… Leggi il resto »

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