Con le due reti di ieri, sono 19 i gol segnati da Belotti e compagni: superati i bianconeri, solo la Roma ha fatto meglio. E c’è tanto potenziale ancora inespresso
Non è soltanto una questione di mentalità. Ma anche di qualità. E il Toro, in avanti, ne ha davvero da vendere. Metaforicamente, beninteso, perché pensare a una cessione in campo mercataro, adesso che ci si comincia a divertire davvero, sarebbe delittuoso. Ma lungi dal fasciarsi la testa prima di essersela rotta, è da sottolineare come l’atteggiamento aggressivo di Mihajlovic stia sicuramente portando i suoi frutti là davanti, dove il Toro ha concentrato i maggiori sforzi per andare a comporre il 4-3-3 marchio di fabbrica del tecnico, il più possibile competitivo.
Già 19 le reti segnate in 9 gare disputate. Soltanto una partita (a Pescara, con la squadra in grave emergenza numerica) è terminata a reti bianche. La Juventus, prima in campionato, ha realizzato 17 gol (come il Napoli); la Roma, invece, 23. Ed è l’unica squadra ad aver finora fatto meglio rispetto a Belotti e compagni lì davanti. I granata hanno proprio superato i bianconeri in questa speciale classifica, ponendosi al secondo posto in solitaria. Numeri da capogiro, che dimostrano ancora una volta quanto sia divertente vedere il Toro. Mentalità zemaniana a metà, però: perché se la difesa comunque subisce, ed è innegabile, è altrettanto vero che non è facilmente perforabile, cosa che non a caso ha portato i granata a posizionarsi al quinto posto in classifica.
L’attacco c’è, quindi, e in maniera assolutamente positiva: a segno con regolarità sono andati i tre attaccanti sulla carta titolari (oltre a Belotti, anche Ljajic appena rientrato e un sempre più sorprendente Iago Falque) e le mezzali, dalle quali si aspetta un ampio contributo sotto porta. Ma c’è ancora tanto da scoprire: c’è Maxi Lopez, per esempio, che deve ancora trovare la via del gol e che al gol è avvezzo; ci sono Martinez e Boyé, che non hanno nella rete la loro arma migliore ma che possono sicuramente portare il loro contributo. Soprattutto con questo modulo.
Il Toro d’assalto non solo piace, ma funziona. E funziona particolarmente bene, dimostrando che la squadra può giocarsela davvero con tutte. I problemi, se mai ce ne saranno, andranno ricercati altrove. Le certezze non mancano.