I granata sono settimi a 22 punti: esattamente gli stessi dei neroverdi, poi sesti a fine campionato; la lotta, però, è affollata

La vittoria di Crotone, ottenuta con cinismo e mentalità vincente, porta in dote al Toro altri tre punti fondamentali in vista dell’obiettivo dichiarato di un posto in Europa League. Mihajlovic non lo ha mai nascosto: entro due anni i granata dovranno tornare a calcare palcoscenici internazionali, meglio ancora se già a partire dalla prossima stagione. E i numeri non fanno che alimentare i sogni. Dopo tredici turni, infatti, il Toro ha raccolto 22 punti, frutto di sei vittorie, quattro pareggi e tre sconfitte, trend identico a quello del Sassuolo nella passata stagione. Alla tredicesima, i neroverdi di Di Francesco, pur perdendo a Genova sponda rossoblu, si assestavano al quinto posto, proprio a 22 punti. La trionfale stagione degli emiliani si concluse, poi, con la conquista della sesta piazza, sinonimo di Europa League.

L’analogia può apparire forse tendenziosa, ma è un primo segnale positivo che la macchina messa in piedi da Mihajlovic sta girando a dovere, al netto di miglioramenti possibili e doverosi. Se rispetto a un anno fa il Toro guadagna quattro lunghezze (e due posizioni in graduatoria), appare evidente che le compagini impegnate nella bagarre europea, tra cui gli stessi granata, corrono ad una velocità leggermente superiore e, soprattutto, sono in numero maggiore. Sette squadre in sei punti, dal secondo posto della Roma all’ottavo della Fiorentina, con Milan, Lazio, Atalanta, Napoli e Toro nel mezzo. Non è da escludere, inoltre, un ritorno in corsa dell’Inter.

La classifica avulsa non permette troppi passi falsi, ma al contempo potrebbe favorire i granata; molto dipenderà dagli scontri diretti (finora vittorie con Roma e Fiorentina, pari con la Lazio e sconfitte con Milan e Atalanta) e da come il Toro risponderà in termini atletici e di risultati sul lungo periodo. Il diktat di Mihajlovic è quello di non sbagliare le sfide sulla carta abbordabili e in tal senso le prossime due gare saranno importanti prove per la truppa granata. Sabato ci sarà il Chievo al “Grande Torino”, poi trasferta a Genova per la sfida alla Sampdoria: due match per dare un senso al buon cammino intrapreso fin qui e per trasformare numeri sognanti in realtà inconfutabili.


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RiminiGranata
RiminiGranata
7 anni fa

@Giorgia 2004, Se avessimo preso Kucka a 7-8 ml strappandolo al Milan, magari con un ingaggio da 1.5ml…Credi che portasse tanto più gioco di ci che abbiamo… Benassi non avrebbe giocato e Kucka non ha tante carte migliori del giovane U21. Io piuttosto avrei preso Rincon o un Soriano che… Leggi il resto »

Andreas
7 anni fa

concordo con Maraton sull’ottimismo. Penso che in questi ultimi 40 anni (da quando ci sono) abbiamo contribuito anche noi tifosi con un atteggiamento energetico negativo generale. Detto questo, è dura. Il Toro va bene, vinciamo, ma se vince la Viola il recupero siamo ottavi! Quindi non basta! Ma stupido sarebbe… Leggi il resto »

mi piace la bionda
mi piace la bionda
7 anni fa
Reply to  Andreas

ottimismo, sfrontatezza, irresponsabilità…..questo mi fà venire il mente il TORO certe volte quando lo vedo giocare. e MI PIACE!!!!! quindi cerchiamo anche noi nel nostro piccolo di dare una mano a sti ragazzi che stanno veramente mettendocela tutta per farci godere. poi se è vero che esistono centrali più forti… Leggi il resto »

bmarco
bmarco
7 anni fa

Quoto un difensore centrale (tipo Vida) e un centrocampista d’interdizione davanti alla difesa, (tipo Kucka). Se Zappacosta e Barreca continuano cosi’, le fascie sono piu’ che coperte. FVCG.

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