L’attaccante argentino è entrato bene in campo e il suo atteggiamento ha dato la giusta scossa alla squadra: la doppia punta può essere una soluzione in più
Con il Toro in svantaggio, a inizio secondo tempo Mihajlovic si è giocato immediatamente la carta Maxi Lopez, al posto di un Iago Falque decisamente sottotono rispetto alle ultime uscite. I granata sono passati così al 4-3-2-1 con Ljajic alle spalle di Belotti e Maxi Lopez. Maxi si è subito fatto vedere servendo un pallone interessante nell’area all’accorrente Barreca. Il cross del terzino non ha però raggiunto nessun compagno sul secondo palo. La doppia punta ha costretto i difensori centrali avversari a giocarsi l’uno contro uno con gli attaccanti granata, rispetto a un primo tempo in cui Belotti era sempre stretto tra la morsa di Murillo e Miranda.
Maxi è entrato col giusto atteggiamento, ha difeso il pallone, a servito i compagni e ha lottato anche in fase di pressing. Col suo ingresso in campo il Toro ha potuto sfruttare maggiormente anche i lanci lunghi. Una soluzione tattica che potrà rivedersi in futuro.
Anche le parole di Mihajlovic a fine partita hanno sottolineato la buona prestazione dell’attaccante: “Maxi Lopez è entrato col giusto atteggiamento in campo e forse si era guadagnato anche un mezzo rigore. La doppia punta ha dato buoni segnali”.
Segnali che potrebbero aprire nuove opportunità all’attaccante argentino, finora poco utilizzato. Maxi, oltre al ruolo di vice Belotti, potrebbe infatti anche giocare assieme all’attaccante granata con un giocatore, come Ljajic, che agisca alle loro spalle. Una soluzione tattica in più, un arma in più a disposizione di Mihajlo
A me sembra che lui, molto forte tecnicamente e “pesante”, vada bene se non c’è da correre e si gioca tutti avanti. Cioè, un attaccante vecchio stampo. Oggi pochi possono permettersi di giocare tutta una partita con un attaccante di questo genere
non a caso gioca a partita in corso, difficilmente sarà titolare… ma ieri era la sua gara, e tutto sommato non ha sfigurato (c’era il rigore). La mia speranza è sempre Boyè, che deve imparare a vedere la porta.
È sempre un campione pure con la lavatrice
Infatti ragazzi, secondo me, l’incazzatura di Miha sta anche nel fatto che è stato costretto a “bruciare” i cambi con centrocampisti stanchi e non poter inserire BOYE’ che credo fosse nei piani e che garantisce tanto movimento e sostanza!