La retroguardia granata è la quinta meno battuta della Serie A, nonostante un pessimo avvio. Il lavoro settimanale ha fatto crescere l’intesa

Gli addii di Glik, Maksimovic e Bruno Peres hanno fatto storcere il naso a molti tifosi. Soprattutto perché a rimpiazzarli sono arrivati giocatori che potevano rappresentare un punto interrogativo, come Castan e Rossettini. L’avvio di campionato non ha fatto altro che aumentare la preoccupazione e le critiche. Solo nelle prime tre partite le reti al passivo sono state addirittura sei. Troppe per non scatenare un diffuso senso di allarmismo.

Il Toro, però, ha respinto le polemiche, continuando a lavorare settimanalmente per affinare l’intesa di reparto e per migliorare, di conseguenza, il rendimento difensivo. Il cambio di modulo voluto da Mihajlovic, con il passaggio ad una difesa a quattro, e l’arrivo di un portiere straniero hanno reso ancor più importante questo processo.

I risultati si sono visti a partire dalla gara interna contro l’Empoli, ma soprattutto da quella esterna contro il Pescara, dove, in nove contro undici, i granata hanno saputo mantenere la porta inviolata. Un risultato stretto in termini di punteggio, ma importantissimo per dare fiducia al reparto che maggiormente era finito sotto accusa nelle prime giornate. Dal pareggio di Pescara in poi, i granata hanno subito solo una rete a partita per un bottino complessivo di appena tre reti subite in cinque partite.

CAMPO, 2.10.16, Torino, stadio Olimpico Grande Torino, 7.a giornata di Serie A, TORINO-FIORENTINA, nella foto: Nikola Kalinic, Luca Rossettini e Joe Hart
CAMPO, 2.10.16, Torino, stadio Olimpico Grande Torino, 7.a giornata di Serie A, TORINO-FIORENTINA, nella foto: Nikola Kalinic, Luca Rossettini e Joe Hart

Il cambio di passo è dovuto sicuramente all’aumento dell’intesa tra i compagni di reparto e tra Hart e la sua retroguardia. Castan resta titolare indiscusso, al suo fianco ha trovato più spazio Rossettini, ma Bovo rappresenta una buona alternativa (infortuni permettendo). Sulla sinistra Barreca ha impressionato tutti anche in fase difensiva, punto debole nelle sue passate stagioni, mentre a destra Zappacolta a ben sostituito l’infortunato De Silvestri, autore di due errori nelle sfide contro Atalanta e Roma.

La crescita, così come le difficoltà, non è però soltanto merito dei difensori. La fase difensiva è responsabilità di tutta la squadra e il Toro, partita dopo partita, è sembrato più ordinato e compatto. Il compito è molto difficile perché quella granata è una squadra che difende attaccando: impiega molti uomini nella fase di costruzione della manovra e si espone quindi, inevitabilmente, a molti uno contro uno in fase di ripiegamento. L’attenzione nelle singole giocate è e sarà, quindi, molto fondamentale in tutto l’arco della stagione. Domenica arriverà la Lazio di Inzaghi: un altro importante test per vedere di cosa è capace il Toro targato Sinisa Mihajlovic.


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Troposfera Granata
7 anni fa

Di fatto però la nostra difesa è stata in grado di contenere l’emergente nestorovski, che qualche giorno prima ha maramaldeggiato contro i molto più quotati bonucci e barzagli, facendo fare al primo una figura da pirletto scartandolo al limite dell’area e infilando buffon. Anche contro roma e viola la difesa… Leggi il resto »

Matteo1
Matteo1
7 anni fa

Non mi pare proprio condivisibile questa sensazione di sollievo per quanto riguarda la difesa. Il tecnico non ha ancora le idee chiare per questo reparto dove si continuano a vedere continui svarioni. Certo che con questo attacco, e questo centrocampo, sempre che il tecnico abbia fatto pace definitivamente con Baselli,… Leggi il resto »

Gianni
7 anni fa

Le reti le abbiamo subite all’inizio con Padelli in porta, poi Hart dopo un pessimo esordio ha ben nascosto le incertezze della difesa tutt’altro che impeccabile (vedi gol di Babacar).

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