Mihajlovic non parla, Lombardo: “Qui io per commentare la partita, non gli episodi”

L’allenatore in seconda commenta la sconfitta per 2-0 contro la Juventus: risultato condizionato dal plateale errore di Doveri

nostro inviato allo Stadium – Non può essere contento Attilio Lombardo al termine di Juventus-Torino. L’allenatore in seconda del Toro è chiamato a commentare una nuova sconfitta allo Stadium dopo quella del settembre scorso. Una sconfitta falsata dall’errore di Doveri a metà secondo tempo che ha fatto infuriare Mihajlovic, espulso per proteste. “Se sono qui io è per parlare serenamente della partita. Una partita giocata alla pari, da Toro, siamo stati più timidi nel primo tempo nonostante le occasioni, mentre ci siamo sciolti nella ripresa. Almeno fino all’episodio del 2-0 che ha spento ogni velleità”. Sull’assenza di Mihajlovic: “Non c’è il mister perché dopo l’espulsione perché era abbastanza frustrato anche per il dover di nuovo raccontare quell’episodio”.

“Abbiamo avuto le nostre occasioni, non riusciamo a fare gol, non dobbiamo disperare per questa partita, ma pensare subito alla prossima di campionato. Il rammarico c’è, perché non capita spesso di avere l’occasione di giocare una partita secca che mette in palio la semifinale”. Sull’episodio: “Acquah tocca la palla e viene poi investito da Khedira, non capisco cosa venga valutato col Var, non capisco come mai l’arbitro abbia visto l’inverso”. Sull’errore di Berenguer: “Quello è sempre rimediabile, non il Var. Se vieni richiamato per il Var, vuol dire che qualcosa c’è”.  

“A noi è mancata la forza e la rapidità nel ribaltare l’azione. Dopo aver recuperato palla abbiamo sbagliato: questo non te lo puoi permettere, specie contro la Juve”. Sul mercato: “Credo che qualcosa succederà, ci sarà chi andrà a giocare altrove per trovare spazio e magari arriverà qualcuno”. Su Boyé: “Lucas è un giocatore straordinario, deve solo lavorare tanto e togliersi un po’ di timidezza, ricordarsi che ci sono due fasi, quella di possesso e non possesso. Si deve convincere e deve dimostrare a se stesso di crederci, in prima persona, di credere di poter dare una mano a questa squadra”.