Due gol in tre partite: Niang sembra pagare, in positivo, l’arrivo di Mazzarri. Adesso l’attaccante può diventare decisivo

Continuità. Questa la parola d’ordine e l’obiettivo che Niang dovrà inseguire nelle prossime settimane. Dopo un inizio anno fatto di tanti errori, critiche, fischi e quale raro e sporadico sprazzo di talento, l’attaccante granata sembra aver finalmente trovato la strada per tornare grande e contro il Benevento si riprende un ruolo da protagonista segnando, dopo quella contro il Bologna, la sua seconda rete in 3 partite. Certo, è una sensazione che più volte in stagione aveva dato salvo poi disilludere tifosi e ambiente la partita successiva. E sicuramente gli alti e bassi a cui ormai aveva abituato non sono definitivamente dietro le spalle. Ma il Niang visto in campo nelle ultime uscite sembra totalmente diverso da quello ammirato fino a poche settimane fa. Al suo arrivo sulla panchina granata, d’altronde, Mazzarri lo aveva più che avvisato: “le chance non saranno eterne“, aveva detto in conferenza stampa e il messaggio, l’attaccante sembra averlo recepito a dovere.

Contro il Bologna, alla prima uscita dopo l’esonero di Mihajlovic, gioca la miglior partita da quando è al Toro tornando finalmente al gol. Lotta, corre, segna e si dimostra il giocatore in grado di valere la cifra sborsata dalla società granata per portarlo alla corte di Mihajlovic, prima, e di Mazzarri ora. E anche a parole sembra aver compreso la necessità di trovare la sua personale svolta: “Ha ragione il mister, hanno ragione i compagni che mi hanno abbracciato al momento del gol dicendomi: sei forte, hanno ragione anche i tifosi che mi chiedono: perché non corri? Devo tenerla attaccata, questa corrente“. Dichiarazioni che lasciano pensare ad un giocatore maturato, in grado davvero di sfruttare la fiducia datagli dal nuovo tecnico e l’assenza di Belotti per conquistarsi un posto importante nella formazione granata. Dichiarazioni che, tuttavia, contro il Sassuolo non trovano corrispondenza in campo e le ombre del solito Niang, in grado di buttare al vento una prestazione maiuscola con una pessima la settimana successiva, tornano di nuovo alla carica.

L’attaccante avrà davvero capito la lezione di Mazzarri o l’exploit contro il Bologna è stato solo un caso? La risposta arriva contro il Benevento. Se nei mesi scorsi le partite giocate ad alto livello dal numero 11 granata si potevano contare sulla punta delle dita di una mano, questa volta la spina rimane staccata soltanto il tempo di una sfida. Al Grande Torino, nonostante qualche errore di troppo soprattutto ad inizio match, il Niang che si presenta davanti ai tifosi è molto più simile a quello visto contro il Bologna che non a quello, spento e poco lucido, di Reggio Emilia. Torna in campo con il giusto piglio, si procura un fallo che causa l’espulsione del portiere ospite Belec e pochi minuti più tardi è decisivo sul gol del momentaneo 2-0 granata. Insomma, gli alti sembrano diventare pian piano più numerosi dei bassi: la cura Mazzarri, finalmente, comincia a fare effetto.


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Giankjc (più Toro e meno guinzagli&collari)

Non leggo nemmeno l’articolo, solo il titolo mi è sufficiente per parlare di chiara malafede. Linea editoriale dettata in accordo con la societa e il suo patron per preservare il capitale.
Giocatore INGUARDABILE, SCANDALOSO, INDOLENTE fin’ora.
Ma le partite le guardate alla PlayStation?

maxthevoice
maxthevoice
7 anni fa

Praticamente ha giocato circa un quarto d’ora… Secondo voi stiamo parlando di un giocatore decisivo?? Certo, se va di culo in quel quarto d’ora segna però se lo fa una partita si e due no…

T
T
7 anni fa

Alle volte ho la sensazione che la redazione ed io vediamo partite di squadre completamente diverse. Questo articolo ne è l’ennesima riprova. Eppure quelli che guardo io hanno la maglia granata, giocano a torino e si fanno chiamare torino fc.

maxthevoice
maxthevoice
7 anni fa
Reply to  T

Io invece ho la sensazione che stiano provocando…

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