Alla vigilia del 4 maggio non poteva essere partita migliore di quella contro il Venezia per onorare la memoria del Grande Torino

Tra i mille canali, i ponti e le calle, in una delle città più affascinanti del mondo, lì è nato il Grande Torino. Forse gli Invincibili non ci sarebbero mai stati, forse oggi non si parlerebbe di quei record ancora imbattuti, dei dieci calciatori su undici che hanno vestito la maglia dell’Italia, senza Aldo Ballarin, Ezio Loik e Valentino Mazzola. Forse non si parlerebbe di tutto ciò senza Venezia e il Venezia.

Quando Mazzola e Loik conquistarono i veneziani e… Erbstein

Il destino ha voluto che alla vigilia di questo 4 maggio il Torino ospitasse proprio il Venezia: non poteva esserci partita migliore per onorare la memoria di quella squadra diventata Grande, con la G rigorosamente maiuscola. Il Venezia era la squadra di Loik e Mazzola, quella coppia di mezzali di grande qualità e tecnica che agli inizi degli anni ’40, prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, iniziò a farsi notare e apprezzare in Serie A. Quanto li ha patiti il Torino in quel biennio tra il 1940 e il 1942 nelle occasioni in cui li ha dovuti affrontare…

Nel campionato ’40/’41 Mazzola segnò anche al Torino: il 10 del Venezia firmò la rete del momentaneo 2-1 al Penzo, poi Ossola pareggiò definitivamente i conti nella ripresa. A proposito di quella partita, il portiere della squadra veneta era Bacigalupo ma non Valerio, bensì suo fratello maggiore Manlio, che nel biennio 1927-1929 aveva vestito anche la maglia del Torino. In quel momento né Mazzola, né Loik, avrebbero mai potuto immaginare che l’altro Bacigalupo, per l’appunto Valerio (che in quella stagione giocava nel Vado) sarebbe diventato un loro compagno con cui avrebbero condiviso diversi momenti felice ma anche tragici.

Quelle due mezzali che avevano conquistato i cuori dei tifosi del Venezia, in quei due anni conquistarono anche quello di Erno Egri Erbstein che suggerì a Ferruccio Novo ad acquistarli: un consiglio migliore di questo non poteva darlo. Il presidente lo ascoltò e nel ’42 li prese entrambi alla cifra record di 1 milione e 25.000 lire più i cartellini di Petron e Mezzadra come contropartita tecnica: a fine campionato fu subito scudetto.

Dalla Laguna è arrivato anche Ballarin

Poi la guerra fermò anche la Serie A che tornò a disputarsi regolarmente dalla stagione ’45/’46, quando Novo rinforzò la squadra pescando ancora dal Venezia. Stavolta in Laguna aveva individuato un difensore solido, che tra l’altro era nato a Chioggia (proprio in provincia di Venezia) e che avrebbe potuto fare molto comodo: Aldo Ballarin. Due anni dopo arrivò anche suo fratello, Dino, come terzo portiere.

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ultimo aggiornamento: 03-05-2025


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Marcorti
7 mesi fa

Vabbè, l’articolo era già uscito qualche giorno fa. Si può sapere perché avete cominciato a cancellare i commenti, a partire da quelli più innocui e cordiali, fino ad eliminarli tutti? 44 commenti cancellati per la precisione. Su Cuore Toro si era già presa questa strada e si è arrivati ad… Leggi il resto »

Last edited 7 mesi fa by Marcorti

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