La squadra granata deve sfatare un tabù che dura da 9 anni, periodo nel quale il Toro non ha più trovato i 3 punti nella gara prima di Natale
Domenica pomeriggio Il Torino di Baroni sarà impegnato contro il Sassuolo di Grosso, in una partita delicata anche per ciò che concerne il periodo. I granata, come dimostrato dai dati, faticano e non poco nel periodo natalizio, tanto che l’ultima vittoria risale al 22 dicembre 2016, 9 anni fa.
L’ultima vittoria sotto Natale
Per risalire all’ultima vittoria nel periodo natalizio dobbiamo andare al 22 dicembre del 2016, quasi un decennio fa, in cui il Toro era allenato da Sinisa Mihajlovic. Un Torino nuovo che dopo anni al fianco di Ventura si affida all’allenatore serbo. I granata vincono la partita grazie al canto del gallo Belotti, il quale sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Adem Ljajic, insacca il pallone del definitivo 1-0. Da qui in poi, i 3 punti saranno solo un lontano ricordo.
Con Vanoli la sconfitta più pesante
Dopo ben 4 allenatori che non riuscirono a invertire questo trend negativo, compreso Mihajlovic, il quale non riuscì a ripetersi negli anni seguenti, è il turno anche di Paolo Vanoli. L’allenatore ex Venezia però inciampa come gli allenatori precedenti e forse in maniera peggiore. L’aggravante di un periodo che sembra un vero e proprio tabù per i granata, è la situazione di quella squadra che già orfana di Zapata, non vinceva in casa da due mesi. La partita sancì una sconfitta che fù pesante non tanto per il risultato (2-0), ma per l’insufficienza sul piano del gioco del Toro che chiuse la gara con 0 tiri nella porta avversaria. Al momento difficile del Torino si aggiunse anche una sonora e sacrosanta contestazione dei tifosi granata, che ne derivò al termine della partita.

Buon Natale gobbo maiale
Ma questo è il periodo dove si fanno più regali, quindi direi bene dai…
Per carità, non si scopre nulla di nuovo ma quando si molla in prossimità delle pause lunghe (all’epoca c’era ancora la sosta natalizia) o della fine del campionato (è questa per l’effecì è una costante) è chiaramente sintomo della mancanza cronica di obiettivi