L’Italia ama mettersi in ridicolo agli occhi del mondo e ci è riuscita di nuovo con il caso Lazio-Torino

L’Italia ama mettersi in ridicolo agli occhi del mondo e ci è riuscita di nuovo con il caso Lazio – Torino, che non è stata rinviata e si va verso un Juve – Napoli bis. Ma a cosa serve tutta questa manfrina, se si conosce già l’esito? Se il TAR ha già dato ragione una volta all’ASL, perché non dovrebbe farlo di nuovo? La cronaca di un’altra figuraccia all’italiana.

La decisione della Lega Serie A: Lazio-Torino s’ha da fare!

Nonostante quanto disposto dalla ASL di Torino, ovvero che la squadra del Toro dovesse restare in isolamento fino alla mezzanotte del giorno 2 marzo (giorno in cui si sarebbe dovuta giocare Lazio-Torino di Serie A alle ore 18:30), la Lega di Serie A ha deciso di non rinviare la partita.

Dunque la squadra guidata da Nicola non è partita per Roma. Non certo per propria volontà. Lo sa la Lega di A che contravvenire alle disposizioni della ASL significa andare incontro al penale? Misteri del calcio italiano. Ovviamente, si ripete il caso Juve-Napoli, con il Torino che avrà l’incontro perso a tavolino per 3-0 e farà ricorso a tutti i gradi di giudizio. Inutile dire che sono ferme anche le scommesse per questa gara, nonostante un’offerta per i nuovi giocatori che sembrava davvero allettante.

Eppure la ASL di Torino era stata chiara e aveva scritto anche alla Lega di Serie A, la stessa che ha approvato un protocollo tanto semplice, quanto chiaro: sono le ASL a decidere. Il dott. Roberto Testi ha inviato una mail a Dal Pino, per riferire come i giocatori del Toro fossero in isolamento domiciliare fino alla mezzanotte del 2 e quindi la gara non si sarebbe potuta disputare.

Ma perché quindi non si rinvia e basta, invece di fare tutta questa manfrina? Secondo il famoso protocollo, ogni squadra ha diritto a rinviare una sola gara e il Torino ha già speso il bonus con il Sassuolo. Certo. Ma lo stesso protocollo lascia nelle mani delle ASL la parola finale. Così, come successo per Juve-Napoli, si farà la stessa sceneggiata, questa volta non napoletana, e vedremo in campo, forse in mondo visione, una squadra (l’incolpevole Lazio), che attenderà per 45 minuti l’altra formazione. Una storia già vista, con un finale già scritto.

Chi non ha voluto rinviare la gara?

Facciamo nomi e cognomi: Presidente di Lega Paolo Dal Pino, amministratore delegato Luigi De Siervo, Maurizio Setti del Verona, Paolo Scaroni del Milan, Luca Percassi dell’Atalanta e Tommaso Giulini del Cagliari, più Claudio Lotito (Lazio) e Giuseppe Marotta (Inter), che però non hanno diritto di voto. Queste le persone che hanno preso parte al consiglio di lega straordinario e che non hanno voluto rinviare la gara.

Dopo che è stata resa nota la decisione, il presidente del Torino, Urbano Cairo, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni dell’Ansa: la decisione di non rinviare la gara si commenta da sola. Cairo fa sapere che come il Napoli, andrà contro questa decisione in tutte le sedi e fino al terzo grado di giudizio. A noi la sentenza sembra già scritta. E allora non si poteva evitare questa ennesima figuraccia all’italiana?


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