Le dichiarazioni del presidente del Barcellona Joan Laporta sulla Superlega e sulla posizione del club catalano riguardo la competizione
Sembrava si potesse mettere la parola “fine” alla questione della Superlega, tra i trend topic del momento. E se alla fine ha vinto la maggioranza, dichiaratasi contraria all’idea di dare vita alla competizione d’elite portata avanti da Agnelli e Florentino Perez, c’è ancora chi sostiene sia una “necessità”. Il presidente del Barcellona Joan Laporta ha infatti parlato della Superlega e della posizione che il club blaugrana ha scelto di assumere a riguardo: “La Superlega è assolutamente una necessità, ma l’ultima parola sarà data dai partner. Penso che si troverà l’intesa giusta“.
Laporta: “La Superlega deve basarsi sui meriti sportivi”
Parole che non lasciano spazio ai dubbi le sue, riportate da Calciomercato.com. Laporta continua poi: “I grandi club contribuiscono con molte risorse e dobbiamo dire la nostra per quanto riguarda la distribuzione economica. Abbiamo una posizione di prudenza. Abbiamo bisogno di più risorse per rendere questo un grande spettacolo. La Superlega deve essere una competizione basata sui meriti sportivi ma allettante“.
Il presidente blaugrana: “La proposta continua ad esistere”
Ancora i presidente del Barcellona: “Ci sono state pressioni su alcuni club, ma la proposta continua ad esistere. Facciamo investimenti molto importanti, gli stipendi sono altissimi e tutte queste considerazioni vanno tenute in considerazione, tenendo conto dei meriti sportivi. Siamo sostenitori delle leghe statali e siamo aperti a un dialogo aperto con l’UEFA”.

Curioso come nel mondo del pallone si utilizzi sempre la parola “investimento” per definire il “buttare nel c3sso montagne di milioni”.
Ma il Fair Play finanziario vale solo x l’italia?come può una società avere un passivo spaventoso e sopratutto..chi glielo ha permesso?Dovete fallire come avere fatto con noi…cari..infami.
Il Barcellona ha un miliardo e rotti di debiti. Questo non e’ aver sbagliato le valutazioni leggermente, ma e’ come chi firma cambiali per comprare cio’ che non si puo’ permettere. Se questi club cosiddetti ricchi (di debiti) comprassero secondo le loro reali possibilita’, non ci sarebbero piu’ poche squadre… Leggi il resto »