Il fatto è avvenuto questa notte, dal Comune assicurano: “Visioneremo le telecamere della zona per smascherare chi è stato”

“Possono essere stati solo dei vili a compiere questa azione”. Giuseppe Ponchione, capogruppo di maggioranza della giunta comunale di Borgaro non usa mezzi termini per commentare l’atto vandalico perpetrato ai danni del monumento alla memoria del Grande Torino della cittadina piemontese. Il fatto, avvenuto questa notte, ha prodotto danni evidenti all’opera che raffigura l’aereo sul quale viaggiarono per l’ultima volta Mazzola e compagni. “D’accordo che l’installazione doveva essere smontata e sostituita (poiché già oggetto di critiche da parte di molti tifosi granata, ndr), ma ritengo una vigliaccata contro la memoria del Grande Torino quello che è avvenuto stanotte”, ha proseguito Ponchione, grande tifoso del Toro.

Per il 4 maggio prossimo, anniversario della strage di Superga, è infatti in programma l’inaugurazione di un nuovo monumento sulla rotonda di via Gramsci: un pallone dell’epoca con una foto della leggendaria formazione granata. Intanto, però, c’è da registrare questo deprecabile gesto di vandalismo. Dal Comune, però, assicurano: “Visioneremo le telecamere della zona per smascherare chi è stato”.


18 Commenti
più nuovi
più vecchi
Inline Feedbacks
View all comments
Alberto Fava ( Gigi Marengo for President ).

Tanto li pinzano sti maledetti.
Poi vedremo .

giardini
giardini
6 anni fa

Non si sa chi sia stato ma lo stile dell’azione è gobbo. Il gobbo nottetempo esce dalla sua tana come un topo e va a compiere le sue malefatte per poi rientrare nella sua tana attento a non farsi vedere altrimenti rischia di essere buttato giù dalla balconata.

ale_maroon79
6 anni fa

Brutto è brutto, ma mi rifiuto di pensare che sia stato un tifoso granata a compiere un gesto di questo tipo. Piuttosto direi che un gesto da semplici deficienti – e l’uso di riempire le rotonde con monumenti pseudo-post-moderni di rara bruttezza è a dir poco discutibile.

Le scuse alla famiglia Longo

Marocco-Serbia al “Grande Torino”: Ljajic può calcare il suo campo