L’ex centrocampista: “I calciatori sono l’anello debole, dove c’è una società forte i problemi sono sempre meno”
Un duro intervento quello del presidente dell’Associazione Italiana Calciatori Damiano Tommasi di fronte alla Commissione Parlamentare Antimafia. Il tema è quello dei rapporti tra i giocatori e le frange organizzate delle tifoserie: “Il calciatore ormai si è abituato al fatto che se gioca male sia normale ricevere minacce e pressioni. Più della metà degli episodi di violenze e minacce è dovuto ai tifosi della propria squadra, che pensano che pagando il biglietto si possa fare quel che si vuole o che si sentono i custodi del vero valore e che il calciatore debba sottostare a quelle determinate regole”. Messaggio forte quello lanciato ai calciatori che, però “sono troppo spesso non preparati alla gestione di certi fenomeni- continua Tommasi. Il culmine è arrivato con la partita di Europa League Roma-Fiorentina, nell’aprile 2015, con i giocatori che interloquivano con i tifosi, cosa già vista nella finale di Coppa Italia 2014 Napoli-Fiorentina. La gestione di quella finale da parte degli atleti la ricordiamo: il capitano del Napoli, Hamsik, ha rivestito un ruolo forse non consono per un giocatore”.
Sempre a proposito di quel Roma-Fiorentina del 2015: “A De Sanctis, quel giorno, nessuno disse di non andare, mancava una figura che dicesse che quello non era un comportamento da tenere. I calciatori sono l’anello debole, dove c’è una società forte i problemi sono sempre meno. E anche restare tanti anni in un club aiuta a conoscere l’ambiente e capire cosa evitare”. Ritorna poi una richiesta già fatta nel maggio 2015: “Noi chiedevamo che la prima sanzione per i giocatori che accettano le minacce ultrà e interloquiscono con loro fosse la squalifica, per noi un buon deterrente”. I primi difensori di loro stessi, però, devono essere gli stessi calciatori, conclude Tommasi: “Troppo spesso tollerano le contestazioni se non arrivano i risultati sportivi, purché non ci siano aggressioni. E invece non sono accettabili: dare risalto mediatico aiuta a alzare il livello di guardia”.