Esclusiva / Beppe Dossena sul futuro di Juric, su Belotti e sullo stadio di proprietà: l’intervista

La pausa per le nazionali lascia a tutti un po’ un vuoto per la mancanza del solito fine settimana nel quale il campionato di Serie A tiene compagnia a milioni di italiani. Ma lo stop della Serie A dall’altro lato permette a tutte le squadre del massimo campionato italiano di trarre i primi bilanci e di analizzare il proprio cammino prima del rush finale nelle ultime giornate di campionato. Toro.it ha voluto parlare del percorso fatto fino ad oggi da parte della squadra di Ivan Juric con Giuseppe Dossena ex centrocampista, cresciuto nel settore giovanile del Toro, che ha giocato per ben sei stagioni nella prima squadra granata, dal 1981 al 1987. Con Dossena abbiamo voluto affrontare tanti temi, tra cui alcuni molto recenti, come le parole di Urbano Cairo che ha manifestato l’intenzione di comprare lo stadio Olimpico Grande Torino, arrivando a parlare del futuro di Juric, a commentare la pesante sconfitta rimediata dai granata contro il Napoli e a fare previsioni sulla prossima gara contro il Sassuolo.

Dossena, facciamo un passo indietro di diversi giorni. Il Toro ha perso 4-0 contro il Napoli capolista. Come si riparte dopo una sconfitta del genere, una pausa per le nazionali in mezzo e la partita contro il Sassuolo che piano piano si avvicina?

“Si riparte normalmente perché il Napoli ha dato lezioni a tutti, ha bastonato tutti. La partita contro i partenopei è una partita ingiocabile oggi per qualsiasi squadra italiana, quindi è una sconfitta facilmente spiegabile e che va accettata anche se il risultato è rotondo. È la logica conseguenza ripeto di una squadra con la quale è impossibile giocare. Quindi adesso c’è la sosta e poi si riparte, si ricomincia”.

C’è un giocatore del Toro in particolare che la sta stupendo in questa stagione? Se la risposta è sì: chi e perché?

“No, non c’è nessun giocatore che mi sta stupendo in particolare. Però ci sono dei buoni giocatori, gli stranieri che sono arrivati mi piacciono molto e quindi c’è una logica in quello che è stato fatto nel percorso di acquisizione e di scouting. La squadra è solida ed è una buonissima squadra, c’è il giusto mix di giovani e giocatori più esperti. Secondo me la squadra non è stata costruita male. I giocatori presi all’estero sono sempre un elemento di scelta delicato, ma mi sembra che siano stati azzeccati per dare continuità a un progetto”.

Karamoh prima dell’infortunio stava facendo molto bene. Le chiedo un giudizio su questo giocatore e se il Toro dovrebbe puntare su di lui anche per il futuro, oppure no?

“Karamoh mi piace molto. È un buon giocatore che sta dando forza e fisicità alla squadra. Per quanto riguarda il suo futuro bisogna entrare in un discorso più completo, di programmazione. Perché poi lì la differenza la fanno la volontà del giocatore e del suo agente di rimanere, oppure no. Inoltre la richiesta economica, il budget che viene messo a disposizione. Si entra in una logica di azienda del tutto particolare, perché l’azienda del calcio è molto particolare. Quindi può succedere di tutto. In questo momento non mi strapperei i capelli pensando: “Oh Dio sta facendo bene e adesso se lo perdiamo…”Giocatori bravi in giro ce ne sono tanti. Fondamentale è la volontà di entrambe le parti di proseguire insieme bene”.

Dopo la partita contro il Sassuolo la squadra di Juric affronterà la Roma in casa. Dunque Belotti tornerà per la prima volta allo Stadio Olimpico Grande Torino. Secondo lei che accoglienza riserveranno i tifosi del Toro al Gallo?

“Io penso che Belotti abbia lasciato un bel ricordo perché è stato un giocatore generoso, a mio avviso fin troppo. Si è speso troppo, avrebbe potuto non dico limitarsi però tenersi quel pizzico di egoismo che serve ad un atleta. Lui invece ha sempre dato tutto, quindi penso che verrà accolto bene. Poi io non ho seguito quando è andato via cosa è successo sui giornali e quant’altro, però a prescindere da tutto lui quando ha giocato nel Toro ha sempre dato tutto”.

Però c’è la vicenda dell’andata con Belotti che ha voluto calciare il rigore poi sbagliato…

“Eh, ma non possiamo giudicarlo per quello. Lui l’ha tirato perché è un professionista e lui da professionista a Torino ha dato quello che doveva dare anzi, ha dato molto di più. Penso che bisogna giudicare Belotti per quello che è stato e per quello che ha dato nella sua esperienza in granata”.

Pensa che dopo il termine della stagione le strade del Toro e di Juric si separeranno o il tecnico croato prolungherà il contratto che lo lega al club piemontese?

“I giocatori, così come gli allenatori e come tutti quelli che si trovano in un ambito lavorativo qualsiasi, devono avere della volontà. Occorre avere amore per quello che si fa, bisogna che si accetti l’ambiente di lavoro nel quale si sta lavorando. Quindi, se uno non si trova bene deve andare. Io comunque non correrei dietro a chi magari ha intenzione di sperimentare altre cose, ma non è riferito a Juric, lo dico in generale. Secondo me Juric è un buon allenatore che se rimarrà sono convinto che farà ancora bene. Comunque il Toro deve avere un piano B, come penso che abbia”.

In questi giorni si è parlato molto delle dichiarazioni di Cairo che ha manifestato l’intenzione di comprare lo stadio Olimpico Grande Torino. Quanto sarebbe importante per una squadra come il Toro avere uno stadio di proprietà?

“Una casa per una squadra di calcio è fondamentale e il valore aggiunto che può dare è veramente enorme. Può contribuire a creare una cultura societaria, a far crescere i propri ragazzi e le proprie idee. Avere uno stadio di proprietà sarebbe fondamentale per la storia e per portarla avanti. E credo che sarebbe un vantaggio economico soprattutto per imprenditori furbi, capaci e preparati come Cairo. Io credo che sarebbe un’operazione con ricadute economiche, sociali e sportive e quindi ben venga, anche perché i comuni ormai con queste ‘cattedrali nel deserto’ non so cosa pensano di fare, se non farci giocare le squadre di calcio o organizzare qualche evento musicale”.

Beppe Dossena
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ultimo aggiornamento: 25-03-2023


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odix77
1 anno fa

Belotti è stato un simbolo per alcuni anni. ha fatto una stagione superlativa che lo hanno portato ad avere probabilmente un mercato di alto livello quell’anno. si doveva vendere non a 100 ma a 50-60 si. per il resto rimane un giocatore tecnicamente mediocre che senza una fisicità che lo… Leggi il resto »

Troposfera Granata
1 anno fa

Spero che Belotti venga fischiato come si merita. Dopo il rigore che ha preteso di tirare contro di noi a Roma, per me non merita più nulla, anzi…

Giankjc (più Toro e meno guinzagli&collari)

Dopo un giorno di riposo registriamo il ritorno del macaco imprenditore. All’appello manca solo l’altro nick scimmiota e poi lo squadrone dell’Aldilà cairota è abbastanza al completo.
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