In Primavera come in Prima squadra non si investe sugli italiani e si punta poco sui talenti delle proprie giovanili
Non più tardi di ieri il presidente Urbano Cairo così si esprimeva sul calcio italiano e sulla crisi che questo movimento sta attraversando: “Sarebbe opportuno avere un numero maggiore di italiani nelle nostre squadre, a partire dalle Primavere. Il calcio italiano ha un grande potenziale, dobbiamo sfruttarlo“. Giusto, giustissimo, investire nel vivaio e nella crescita del proprio settore giovanile, forgiare in casa i campioni del domani puntando magari sui calciatori del territorio, peccato che non sia la strada intrapresa dal Toro. Almeno non quella dell’ultimo biennio: né in Primavera né in Prima squadra. Per la prima volta nella storia granata è scesa in campo – era la sfida all’Empoli – un undici completamente straniero: nemmeno un italiano.
Toro tutto straniero con l’Empoli
In estate sono arrivati Bayeye, Ilkhan, Karamoh, Lazaro, Miranchuk, Radonjic, Schuurs e Vlasic andandosi ad aggiungere a una squadra in cui sono rimasti appena quattro calciatori italiani di cui solo due, Buongiorno e il terzo portiere Gemello, provenienti dalle giovanili granata (ci sarebbero pure Edera, ma è fuori dal progetto). Difficile emergere seguendo tappa dopo tappa il percorso dai pulcini alla Primavera anche perché pure per l’Under 19 la scelta è stata soprattutto nell’ultimo biennio quella di puntare su stranieri. Arrivano direttamente in Primavera, giocano una stagione da titolare, poi vanno a perdersi tra prestiti e ritorni “a casa” per via dei mancati riscatti: Akhalaia, Baeten, Zanetti solo per citare tre ragazzi arrivati dodici mesi fa. Titolari in Primavera non sono mai stati una risorsa per la Prima squadra. E pure chi come Garbett è rimasto ha avuto soltanto mezza chance in Coppa Italia.
La strategia del vivaio
Quella di puntare sui calciatori stranieri è una strategia vera e propria, considerato che anche questa estate si è scelto di rinforzare largamente così la Primavera, in certi casi andando a prendere giocatori non più giovanissimi: Jurgens, che arriva dall’Inter, è un 2003, stessa età di Miretti che della Prima squadra della Juve è praticamente un titolare. Stesso discorso di Weidmann, ma lo si potrebbe allargare anche ad altri suoi compagni.
Parole giuste, quelle del presidente: chissà che adesso non seguano i fatti, perché la strada percorsa fino allo scorso 1 settembre è stata esattamente quella opposta.

solo un QI<30 può parlare di gente che insulta, dopo che la sua prima frase è un insulto
Ma nel caso specifico, parliamo di 0.3ebasta, il vincitore del DISONESTINO D’ORO. Già detto tutto
toro e basta non è disonesto è che proprio non ci arriva a fare un qualunque ragionamento logico… è cosi stop.. per essere disonesti si dovrebbe avere qualche processo cognitivo funzionante e non è il suo caso.
è stato spiegato il perchè del tuo DISONESTINO D’ORO
meritato, conclamato/provato (trovato con le mani nella marmellata) e quindi assegnato
Commentare le uscite di questo disgustoso personaggio è una sofferenza.
Ma perchè non dice che si pescano calciatori stranieri perchè hanno una tassazione degli ingaggi enormemente più favorevole? Non lo dice perchè contemporaneamente sta chiedendo più soldi allo stato: botte piena e moglie ubriaca
è cosi.. ma non solo credo.. il giro di procuratori e robe varie conta.. è tutto un magna magna di cui lui è rappresentante … ciò però non toglie che possa dire che cmq cosi non funziona, salvo poi doverlo cmq fare perchè cosi OGGI va il calcio… sugli aiuti… Leggi il resto »
Scimmionelli.. o.t. ma… Il vigile ?
Non si legge più.. me ne dispiaccio…
Altra vittima del tempo determinato on prova, accidenti 🥺…..