Urbano Cairo è intervenuto allo Sports Industry Talk di Rcs Academy, rilasciando alcune dichiarazioni sullo stato attuale del calcio
Urbano Cairo è stato il protagonista di Sports Industry Talk di Rcs Academy. Il presidente del Torino è intervenuto sul palco dell’evento facendo il punto sullo stato di salute attuale del calcio italiano: “Parlare di aiuti mi dà sempre fastidio, però ci sono momenti speciali come quello di questi ultimi tre anni, con la pandemia che ha messo in ginocchio il calcio e l’economia italiana. Questo è l’unico caso in cui ci si aspetta un aiuto per uscire dalle secche di questo momento e per fare le cose in maniera giusta. IL calcio, che finanzia il mondo dello sport, non ha avuto neppure un aiuto nonostante abbia un impatto incredibile sull’umore sui cittadini: ho letto che la vittoria degli Europei ha avuto un impatto sul Pil del Paese dell’ 1%. Il cinema, per esempio, ha aiuti incredibili: il tax credit ai film o alle serie televisive del 40% fa sì che tanti vengano a produrre in Italia”.
Cairo: “Nel 2012 eravamo il secondo mercato per i diritti TV in Europa”
Cairo ha poi affrontato il tema del diritti televisivi, che ha visto la serie A negli ultimi dieci anni perdere molto terreno nei confronti dei campionati stranieri: “Nel 2012 eravamo il secondo grande mercato dei diritti tv in Europa: 1,3 miliardi l’Inghilterra, noi 900 milioni, dietro la Spagna e la Francia. La Lega Serie A ha fatto errori di gestione e non si è capito bene come andare a prendere i soldi dei diritti tv all’estero. Se ti mancano i ricavi e vuoi competere a livello nazionale e internazionale, devi investire sui calciatori e sulle infrastrutture, cosa che è più facile all’estero dove ci sono meno lacci e lacciuoli. In Italia ci sono molte società che volevano costruire uno stadio e hanno avuto difficoltà notevoli”
Cairo: “Gli incrementi vanno tutti a calciatori e tecnici”
Come uscire dalla crisi? Il presidente del Torino ha espresso la propria ricetta: “In Italia i costi del calcio sono quelli degli ingaggi dei calciatori e dei tecnici: lì ci vuole un qualcosa. Mi rendo conto che siamo in un mondo europeo e devi competere, ma qualcosa va fatto. Il calcio dall’arrivo dei diritti tv ha avuto un incremento spaventoso, ma le cose non sono migliorate: tutto è andato ai calciatori, ai tecnici. Sarebbe opportuno avere un numero maggiore di italiani nelle nostre squadre, a partire dalle Primavere. Il calcio italiano ha un grande potenziale, dobbiamo sfruttarlo”
In pratica vorrebbe che il governo, con i soldi presi dalle tasse di pensionati e lavoratori finanziasse gli ingaggi di milionari. Un genio. Senza vergogna. Vendi e vattene
serve una e una sola cosa gran TDC: che ti venga un inguaribile attacco di afonia
Vedi che quando vuoi, sei “diverso” dagli altri zerotreini!! un “ani male” come 0.3fab gli augura un giorno si e uno no “una mo rte orri bile” Penso che arrivare a scrivere certe cose, per ilcalcio poi, certifichi un odio che un na zi sta in confronto sembra un bravo… Leggi il resto »
Le soluzioni che suggerisce per uscire dalla crisi è perfettamente tutto il contrario di ciò che mette in pratica al Torino. E mi riferisco a stadio, giovanili e italianità nelle rose….mi sbaglio ?