Un errore evidente ha impedito al Torino di giocarsi la possibilità di vincere la partita: responsabilità condivise da arbitro e sala Var

Il rigore (netto, solare, sacrosanto) non assegnato al Torino per il fallo subito da Sanabria, evidente perfino dagli spalti, ha reso certamente di fuoco un finale che altrimenti sarebbe stato ben diverso. Commentare un pareggio che la squadra di Vanoli ha regalato al Genoa è un conto, commentare una possibile vittoria scippata da Feliciani è un’altra. Al netto della prestazione mediamente inferiore rispetto alle ultime uscite, è impossibile non soffermarsi su un episodio che avrebbe cambiato le sorti della partita (come del resto un episodio è stato quello che ha portato la squadra di Vieira a pareggiare). Inspiegabile anche per l’utilizzo che si fa del Var, tanto da confondere tifosi e addetti ai lavori ai quali ormai non resta che arrabbiarsi. Prima della stagione 2017/2018 accettare l’errore umano era complicato ma di alternative non ce n’erano, oggi che la tecnologia potrebbe accorrere in aiuto del direttore di gara siamo di fronte, di domenica in domenica, ad errori di gestione e ad un utilizzo dello strumento incomprensibile. Che sia colpa di un regolamento troppo complicato poco importa: è impensabile dopo sette anni non tanto non capire come funzioni ma rendersi conto che forse non è chiaro a chi dovrebbe utilizzarlo.

Gvidas Gineitis e Patrizio Masini
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ultimo aggiornamento: 09-02-2025