Questo Toro non muore mai: e che coraggio Mihajlovic…

Un punto per continuare la rincorsa all’Europa: il Toro chiude con cinque attaccanti e riacciuffa una partita che sembrava ormai compromessa

Forse no, i tifosi non si sono divertiti come contro Roma, Fiorentina e Palermo. O almeno, si sono dovuti accontentare di un primo tempo nel quale il Toro di Mihajlovic ha fatto gol e dominato: qualche tocchettino di troppo, poi, ha reso questa squadra meno concreta rispetto alle ultime tre gare, favorendo una Lazio che si è trovata così nelle condizioni di poter ribaltare il risultato. Questo non significa che quegli stessi tifosi siano usciti dallo stadio insoddisfatti. Impossibile, visto il crescendo di emozioni del finale: prima il gol del fischiatissimo Immobile, poi la decisione di Mihajlovic di mandare in campo la quarta punta, ed ecco ancora il gol preso (che errore lasciare tutto solo Murgia) e il quinto attaccante pronto a dare manforte alla manovra granata.

Insomma, mai dare questo Toro per morto, nemmeno dopo un uno-due come quello biancoceleste. Due schiaffi che avrebbero mandato al tappeto qualunque squadra: non quella di Mihajlovic che dalla panchina, attraverso le sostituzioni, ha mandato ai suoi un messaggio chiaro. Provarci fino all’ultimo secondo: così è stato, perché nel recupero è maturato il rigore (contestato non poco da Inzaghi, mentre Mihajlovic ha rincarato la dose ricordando che c’era forse un altro penalty) che ha permesso ai granata di riacciuffare una partita che per almeno un tempo era stata saldamente controllata dal Toro.

Il Toro ha raddrizzato una partita che sembrava praticamente persa grazie a volontà, grinta e determinazione. Non c’è rammarico per i due punti lasciati sul terreno del Grande Torino ma solo consapevolezza: potrà anche perdere, prima o poi, questo Toro, ma se l’atteggiamento continuerà ad essere quello visto ieri di certo non perderà la fiducia dei propri tifosi.