Dalla decima posizione alla penultima ballano solo quattro punti e dunque una sconfitta potrebbe catapultarci di colpo in zona retrocessione

Il match di domani sera contro il Genoa è forse la gara spartiacque del campionato del Torino FC. È ovvio che sarebbe stato utile in egual misura vincere a Napoli o il Derby perché, oltre al blasone e alla semplice gratificazione generata da una vittoria in una delle due partite succitate, guardando alla classifica, sarebbero stati sempre tre punti che avrebbero potuto valorizzare la stagione. Invece, nostro malgrado, di punti ne sono arrivati zero, ma la situazione del Torino FC attuale, figlia soprattutto della fragilità dimostrata negli ultimi anni, ci ha fatto accettare il risultato del derby e contro il Napoli con la consolazione delle prestazioni sfornate, del primo tempo giocato nel derby e della partita grintosa disputata al Maradona. Domani però la gara contro il Genoa è la classica partita in cui i punti pesano enormemente: portarli a casa restituirebbe un po’ di morale ad una squadra che, come detto, ultimamente si è dovuta accontentare solo dei complimenti. Pareggiare contro i rossoblù sarebbe deprimente per i tifosi e potrebbe minare le certezze della squadra, ma perdere sarebbe devastante per il morale e per la classifica, visto che dalla decima posizione alla penultima ballano solo quattro punti e che dunque una sconfitta potrebbe catapultarci di colpo in zona retrocessione, anche se razionalmente non andrebbero fatti drammi perché siamo solo alla nona giornata. Tuttavia, psicologicamente, tornare alle posizioni di classifica che ci hanno fatto penare negli ultimi due anni di melma, sarebbe come a voler dire che, nonostante Juric, al Torino non è cambiato nulla.

Torino: sfida tra passato e presente tra i pali

Quella di domani sarà anche il confronto tra il passato ed il presente tra i pali del Torino FC. Milinkovic Savic, quest’anno è stato accolto comprensibilmente tra mille scetticismi. La promozione del portiere serbo a titolare, dopo le bocciature avute ovunque fosse stato, era stata accolta a dir poco con freddezza, soprattutto perché la scelta non sarebbe stata presa per meriti del ragazzo del portiere serbo classe ’99, ma semplicemente per “economia domestica”.

Ciò detto, Vanja Milinkovic Savic si sta ritagliando il suo spazio con prestazioni che piano piano sembrano essere sempre più convincenti. Infatti la difesa granata è la terza meno battuta con 8 reti al passivo. Al contrario la difesa genoana è la seconda più battuta e a difendere la porta c’è Salvatore Sirigu, il titolare granata della passata stagione che in otto gare ha subito 18 reti, con una media superiore ai due gol incassati a partita. Il valore tecnico del portiere campione d’Europa non è in discussione, ma la gara di domani è forse l’occasione giusta, vista la vulnerabilità della difesa della squadra di Ballardini, per far tornare al gol Belotti, Sanabria e Zaza. Finalmente il Gallo, che probabilmente partirà come titolare, potrà contare alle sue spalle su compagni di squadra capaci di supportarlo, visto il probabile rientro di Praet e la presenza irrinunciabile di Brekalo. Tornare al gol per i granata è di importanza fondamentale, anche perché all’attivo ci sono solo 9 gol in 8 gare e se escludiamo il match contro la Salernitana vinto per 4 a 0, il Torino ha segnato la miseria di 5 gol in 7 gare. Dunque davanti esiste oggettivamente un problema realizzativo, che si spera possa essere risolto con il recupero dei giocatori.

Torino: i problemi di Juric

Se davanti si spera di avere Praet e Brekalo a supporto di Belotti, chi giocherà al posto di Mandragora? Kone ha causato un rigore ingenuo contro il Napoli, tuttavia la prestazione non è stata negativa. La sensazione è che partirà dalla panchina ed è probabile che, in mediana, il Torino scenderà in campo con Lukic e Pobega. Sulle fasce Singo potrebbe dare forfait e a Juric resterebbero due chance. La prima con Vojvoda a sostituire l’ivoriano e la seconda con il dirottamento di Ansaldi sulla destra, confermando a sinistra Ola Aina. L’ossatura della difesa resterà presumibilmente confermata per il discorso dei pochi gol subiti spiegato più su.

Dunque Juric ha ancora dei problemi da risolvere, ma lentamente sta cominciando a riprendere i pezzi mancanti. L’importante è non perdere la fiducia nell’allenatore, colui che in un certo qual modo, anche con il suo modo di fare, rappresenta uno sprazzo di Toro e la voce dei tifosi all’interno della società.  

Ivan Juric e Tomas Rincon
Ivan Juric e Tomas Rincon
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ultimo aggiornamento: 21-10-2021


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Troposfera Granata
2 anni fa

Alla nona giornata parlare di spartiacque mi sembra una chiariziata.
E’ ovvio che fare 3 punti sarebbe ottimo per la classifica, ma soprattutto per la gratificazione dei giocatori, che si impegnano, costruiscono molto e fin qui hanno raccolto poco.

mas63simo
2 anni fa

Analisi lucidissima ! Per conto la zone retrocessione è ormai una nostra confort-zone …purtroppo ;quindi non mi strapperei le vesti se dovessimo perdere. Più che altro la sconfitta (quella si e non le critiche dei tifosi) porterebbe ad un abbattimento psico/fisico dei giocatori da cui farebbero fatica a riprendersi soprattutto… Leggi il resto »

Pedric
2 anni fa

Calma, stiamo calmi, ci vuole pazienza!!
Dopo 16 anni stiamo ancora cercando di capire cosa non funzioni, ma siamo a buon punto. Pare sia l’ambiente, ma non sappiamo se sua colpa delle polveri sottili o dei tifosi. Il dubbio al momento rimane…

Belotti dà anima e corpo alla squadra, ma non è l’anima della squadra

Chi non vede i progressi del Toro di Juric è in malafede