La rubrica di Vincenzo Chiarizia / Vedremo se Cairo anche nel calcio contrarrà gli investimenti più di quanto abbia già fatto in passato.

Siamo giunti a metà aprile e ancora non si ha la benché minima idea di quando, e se, potrà riprendere il campionato di calcio di Serie A. A scanso di equivoci è bene precisare che in questa situazione naturalmente la ripresa dei campionati è l’ultimo dei nostri problemi. Il Coronavirus sta cambiando il nostro modo di vivere. I piccoli imprenditori stanno soffrendo particolarmente questa situazione dal punto di vista economico, mentre chi è più fortunato riesce a lavorare da casa e, almeno economicamente, non soffre questa situazione. Tra gli imprenditori che soffrono potrebbe esserci anche chi, come Urbano Cairo, ha la necessità di contrarre i costi delle proprie aziende. Questo perché nonostante il suo video trionfalistico sugli affari d’oro, il mondo dell’editoria sta vivendo una contrazione delle vendite significativa. Vedremo se Cairo anche nel calcio contrarrà gli investimenti più di quanto abbia già fatto in passato.

In ambito sportivo e per quanto riguarda il Toro, il blocco del campionato sta portando al presidente Cairo, suo malgrado, degli effetti positivi. Con lo stop si è arrestata la caduta libera dei granata che sconfitta dopo sconfitta stavano per essere risucchiati nella zona B. I tifosi ricordano benissimo le umiliazioni di quest’anno, tuttavia, come tutti, hanno altro a cui pensare in questi giorni. Dunque l’accerchiamento intorno al presidente si sta attenuando. Inoltre il prossimo 4 maggio ricorre il 71° anniversario della tragedia di Superga. In una situazione normale la celebrazione di questo sacro evento per i tifosi granata, con il Toro in crisi e con tutti gli scempi portati avanti dal presidente nel corso di questa stagione – la mancata adeguata sostituzione di Petrachi, zero mercato estivo, i fattacci della Curva Primavera o lo 0 a 7 casalingo contro l’Atalanta, solo per citarne alcuni – avrebbe probabilmente creato più di un problema all’evento e al presidente.

Invece per sua fortuna il 4 maggio prossimo, salvo imprevedibili ripensamenti governativi, il Colle di Superga resterà deserto e già in città è partito il tam tam tra i Toro Club di Italia per colorare di granata l’intero stivale, per rendere onore agli Invincibili. E’ al vaglio il tipo di cerimonia che si vorrebbe trasmettere online, ma il Colle di Superga è sprovvisto di copertura di qualunque segnale internet. Potrebbe essere concesso di salire al Colle soltanto ad esponenti della società con il capitano pronto a leggere i nomi. Si sta anche valutando l’ipotesi di celebrare una messa al Filadelfia con eventuale collegamento video con capitan Belotti che sarebbe chiamato alla lettura dei nomi. Certo, ovviamente non sarebbe la stessa cosa, ma sarebbe comunque un modo per unire tutti i tifosi del Toro, anche coloro che non vivono nel capoluogo piemontese. L’avvocato Marengo ha mostrato tutto il suo disappunto riguardo all’ipotesi di consentire la salita a Superga ai soli esponenti della società ed in effetti non ci sarebbe nulla di più sconveniente che rendere questa celebrazione un evento ad uso e consumo di pochi eletti, visto che l’anniversario dovrebbe rappresentare l’occasione di ricordare gli Invincibili sopratutto per i parenti.

Tornando al momento granata, Cairo sembra che stia puntando alla non ripresa del campionato. Fermo restando che tutti gli sportivi vorrebbero far esprimere i verdetti dei tornei dal campo, occorre anche capire che se la situazione non dovesse risolversi in tempi brevi, sarà onestamente difficile riprendere le competizioni. Quando le condizioni non lo consentono il calcio ha il dovere di fermarsi. Pur essendo la terza industria del Paese, non è pensabile riprendere i campionati come nulla fosse quando in Italia si continua purtroppo a morire. A prescindere dalla volontà di Urbano Cairo, che ha colto al volo l’assist del direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto superiore di sanità, Gianni Rezza, che aveva espresso forti perplessità sull’ipotetica ripresa del campionato, il presidente granata è stato fortemente e inelegantemente attaccato da Diaconale, portavoce di Lotito. E’ chiaro e ovvio che ognuno tenda a portare l’acqua al proprio mulino e comprendo il malcontento della Lazio che vorrebbe provare a giocarsi le proprie chance per la conquista del titolo, tuttavia gli esponenti biancocelesti appaiono sempre di più insensibili ad una situazione che in Italia non ha precedenti. Lotito non aveva concesso l’anticipo all’Atalanta con i bergamaschi impegnati in Champions contro il Valencia, non avrebbe interrotto gli allenamenti e li avrebbe già ripresi da tempo. Vuole portare avanti a tutti i costi il campionato mostrandosi indifferente alla situazione italiana e alla salute dei giocatori tutti e dei propri tesserati. Un atteggiamento che appare ingiustificabile.

Purtroppo è capitata questa cosa, facciamocene una ragione. Potrebbe essere necessario bloccare le competizioni anche il prossimo anno? Va bene, facciamo tutto quello che serve affinché si possa tornare al più presto alla normalità senza pericoli di ricadute.

Intanto iniziano a rincorrersi le prime voci di mercato per la prossima stagione. Circolano i primi nomi in orbita granata e non è ancora chiaro se è il classico fumo negli occhi per i tifosi granata, ma se la mediana granata dovesse aggiungere Bonaventura al posto di Meité sarebbe in effetti un salto di qualità lì in mezzo, nella speranza che la condizione fisica del rossonero non desti preoccupazioni. Sul cambiamento di strategia di Cairo che non confermerà interamente la rosa in estate, era una cosa ovvia. L’estate scorsa non c’era l’uomo mercato e non vendere nessuno e non comprare nessuno, mascherando la cosa come una strategia intellettuale, era soltanto il modo di ovviare all’assenza dell’uomo mercato. Quest’anno Bava pare aver preparato il terreno per imbastire operazioni significative e dunque Cairo è pronto a cedere. Dopo quello che è successo in estate con Nkoulou e la stagione clamorosamente negativa di Izzo, i due difensori sono sul piede di partenza. Le conferme di Sirigu e Belotti sono le imprescindibili certezze che potrebbero calmare gli animi tra i tifosi del Toro. Resta tuttavia da capire quale sarà l’obiettivo del Toro. Infatti vista l’enorme crisi economica che il nuovo Coronavirus sta generando su tutto il territorio nazionale, non è da escludere un ridimensionamento degli obiettivi…non solo del Toro.

Tra le tante incertezze, l’unica cosa che ci lega è la speranza che questo incubo possa terminare al più presto.

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ultimo aggiornamento: 17-04-2020


17 Commenti
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Joel19 (Cairese??_NO STADIO_NO SKY)

Perchè nell’era Cairo, abbiamo avuto obiettivi???
Ma per favore…..

oldbull
4 anni fa

come se non fossero già ridimensionati…….Cairo go home!

Immer
4 anni fa

Con rispetto di tutti i decessi e non solo del cirsnsvirus ma anche per gli altri che hanno perso un loro caro, perché è sempre una tragedie noi abbiamo il peggior virus da 15 anni il Cai Ros virus il peggio del peggio ma anche noi veri tifosi del toro… Leggi il resto »

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