Gli immeritati pieni poteri affidati a Vagnati sono già di per sé inspiegabili: riorganizzazione dello staff dirigenziale affidata al maggior colpevole

In passato e in più di un’occasione ho criticato Antonio Comi. L’ho fatto a ragion veduta perché, nostro malgrado, non c’è stata un’idea, una proposta, un’operazione che abbia realisticamente visto Comi come protagonista. La percezione che si è sempre avuta di lui è che in realtà lui sia sempre stato uno Yes Man. Ovviamente non ho mai assistito ai suoi colloqui interni alla proprietà per cui non posso affermare con certezza che lui non abbia mai dato del filo da torcere al presidente Urbano Cairo o che non abbia tentato in qualche modo di curare gli interessi del club come ad esempio il completamento del Filadelfia, scontrandosi con il patron. Tuttavia stando a quello che l’ex dg ha fatto trasparire all’esterno, la percezione è che il Torino FC abbia sì perso un rappresentante del vecchio Toro, ma che lo stesso abbia badato bene a non curarne i valori. Per cui, pur rispettando le parole di Ezio Rossi, non sento di rammaricarmi dell’allontanamento dell’ex direttore generale.

Piuttosto quello che più mi interessa è il riassetto dell’organigramma e soprattutto qual è il fine di questa riorganizzazione. Intanto gli immeritati pieni poteri affidati a Vagnati sono già di per sé inspiegabili. Certo, va detto che da più parti, anche dal sottoscritto, l’attuale presidente del Torino FC è stato criticato per essere accentratore e per non delegare. Quindi a questo punto il presidente potrebbe aver deciso finalmente di delegare. Difatti il problema attuale è a chi ha deciso di delegare e di affidare piena autonomia. Dei disastri di Davide Vagnati ne ho già scritto e soprattutto ne parla già la sua brevissima storia in granata. E dunque che al principale colpevole (dopo il presidente) venga affidata la riorganizzazione dello staff dirigenziale del Torino FC, lo trovo sinceramente sconcertante. Lui ha di fatto silurato Bava, l’uomo che più di tutti, quando gli è stato dato modo di lavorare in un contesto quantomeno accettabile, ha dimostrato di essere un fuoriclasse. Quando invece è stato messo in difficoltà con una promozione a direttore sportivo improvvisata e successivamente come Responsabile del settore giovanile depotenziato, Bava ha reso di meno, ma ha almeno raddrizzato la barca della Primavera che stava affondando – per via delle scelte dell’attuale direttore dell’area tecnica, Davide Vagnati – richiamando Coppitelli.

Ora Vagnati ha accettato che Emiliano Moretti, vicino al presidente, diventasse Collaboratore dell’area tecnica, che Marco Pellegri, voluto da Juric, fosse il nuovo Team Manager e nel frattempo continua ad importare dalla Spal un altro carico di suoi fedelissimi. Infatti dopo Marcello Cottafava come tecnico della Primavera (poi esonerato), Paolo Minafra come Responsabile dell’area medica e Andrea Bernardelli attuale segretario generale, l’ex ds spallino ha già fatto arrivare da Ferrara Ruggero Ludergnani come attuale responsabile del settore giovanile ed Etrit Berisha come portiere, con la possibilità di far arrivare al Filadelfia anche Giuseppe Scurto, come probabile nuovo allenatore della Primavera (giustamente chi ben lavora come Federico Coppitelli viene fatto fuori), Claudio Rivalta e il segretario delle giovanili Marco Bof, spallino anche lui e soprattutto tifosissimo juventino.

Il presidente Urbano Cairo ha anche inserito nel nuovo cda assieme a Fornara e Ferrauto, Paolo Bellino, attuale a.d. di RCS con delega agli impianti sportivi. La rifondazione della società sembra a tutti gli effetti in atto, tuttavia è logico che non soddisfi i tifosi visto che è una rivoluzione gestita da chi ha causato i problemi da 16 anni. Infatti è difficile pensare che chi causa i problemi possa essere la soluzione, visto che questi si affida ad un dirigente che in pochissimo tempo con il Torino FC ha già fallito.

Di certo però il riassetto societario non è ancora completato. Mi spingo a dire questo perché dal sito ufficiale del Torino FC non c’è più traccia dell’organigramma. Cioè la pagina è stata al momento oscurata. Sotto Società troviamo solo Storia e Albo d’oro e non più organigramma. (Qui il vecchio link dove al momento risulta una pagina bianca). Posto che dopo diverse gaffe dal punto di vista comunicativo, l’assenza della pagina potrebbe essere solo un ritardo dovuto all’aggiornamento dei nomi, ma un’altra ipotesi più verosimile è che il riassetto non sia terminato. In effetti a questo punto l’interrogativo che salta in testa è: chi sostituirà Comi? Chi sarà il nuovo direttore generale del Torino FC? Giungerà anch’egli dalla Spal o sarà una figura realmente competente capace di essere un vero dg? Al Torino FC servirebbe una figura capace di presentare resoconti finanziari alla proprietà, interfacciandosi e collaborando con essa. Spesso il dg, assieme al direttore sportivo, verifica la fattibilità di determinate operazioni di mercato. Insomma la speranza è che se deve arrivare un dg, che sia almeno una figura realmente competente così da riportare Vagnati con i piedi per terra, visti gli evidenti danni fatti già solo con nella scorsa campagna acquisti.

Davide Vagnati
Davide Vagnati
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ultimo aggiornamento: 08-07-2021


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Pedric
2 anni fa

Lasciatelo lavorare. Questi sono incapaci inquadrati in posizioni dove la capacità non è richiesta, anzi è dannosa per il condottiero.
La fine della cairese non è poi così lontana.

ardi06
ardi06
2 anni fa

Non ho più parole

Mirco68
Mirco68
2 anni fa

Concordo su tutto quanto riportato da Chiarizia. Ovviamente non si può parlare di rivoluzione societaria se il capo resta al suo posto. Il riassetto societario rappresenta solo il gioco delle tre carte, inutile ed ininfluente su quello che sarà il nostro futuro, visto che quello che paga, decide e gestisce… Leggi il resto »

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