Le parole di Damiano Tommasi, presidente dell’AIC, sulla questione del taglio agli stipendi, voluto fortemente dalla Lega calcio
Dopo la riunione di ieri, dove sembrerebbe essere stato trovato un accordo unanime tra i club per la riduzione degli stipendi ai giocatori, Damiano Tommasi, presidente dell’AIC, in totale disaccordo con quanto avvenuto, ha scelto di replicare così: “Non comprendo perchĂ© si stanno mettendo in cattiva luce i giocatori, principali protagonisti dello spettacolo. Lo ha ribadito anche Messi. Non capisco la logica imprenditoriale di ciò che sta accadendo. Tutti o quasi i calciatori stanno discutendo con i club per trovare accordi di buon senso su come uscire insieme da questa crisi. Questo comportamento mi pare una follia”.
L’AIC: “Il comportamento delle Leghe è incomprensibile”
Continua Tommasi: “Mettere in cattiva luce i giocatori, principali protagonisti dello spettacolo, quando tutti o quasi stanno giĂ discutendo con i club come uscire insieme da questa crisi mi pare una follia. Se le societĂ di Serie A si devono trovare in assemblea per dire che non pagheranno gli stipendi, quando in realtĂ a tu per tu con i giocatori i singoli club stanno cercando accordi di buon senso, è molto preoccupante”.
É arrivato poi un comunicato da parte dell’AIC che ha devinito “irricevibile la proposta avanzata dalla Lega”: “ Il comportamento delle Leghe è incomprensibile in un momento come quello attuale. La volontĂ , neanche tanto implicita, di voler riversare sui calciatori, mettendoli in cattiva luce, l’intero eventuale danno economico derivante dalla situazione di crisi, è un fatto che preoccupa sulla credibilitĂ imprenditoriale di chi dovrebbe traghettare il sistema calcio in questo momento di difficoltĂ .”.
Il comunicato completo dell’AIC
Ecco il comunicato.
“Il Consiglio direttivo Aic, riunito oggi nel consueto incontro settimanale, a cui ha fatto seguito una riunione con i rappresentati delle squadre di Serie A, ha ritenuto irricevibile la proposta avanzata dalle Leghe di A e B giunta oggi. Il comportamento delle Leghe è incomprensibile in un momento come quello attuale. La volontĂ , neanche tanto implicita, di voler riversare sui calciatori, mettendoli in cattiva luce, l’intero eventuale danno economico derivante dalla situazione di crisi, è un fatto che preoccupa sulla credibilitĂ imprenditoriale di chi dovrebbe traghettare il sistema calcio in questo momento di difficoltĂ .
Pensare che si debba ricorre ad una delibera assembleare per decidere di non pagare piĂą nessuno lascia senza parole. Sono gli stessi presidenti che hanno mandato in campo le squadre fino al 9 marzo, fatto allenare i giocatori fino alla metĂ di marzo e tuttora monitorano e controllano che gli allenamenti individuali vengano svolti secondo le direttive dello staff tecnico a decidere la sospensione degli emolumenti.“.
L’AIC: “La vera intenzione è non pagare”
Continua l’attacco alla decisione della Lega: “La discussione delle scorse settimane verteva sui termini di contestazione di mancati pagamenti da sospendere o posticipare, ma non si è mai andato oltre le brevi riunioni telefoniche. Ora capiamo perchĂ© non si voleva trovare un’intesa sulle modifiche tecniche all’Accordo Collettivo, la vera intenzione è non pagare. Il fatto lascia, inoltre, allibiti nel momento in cui parecchie squadre sono giĂ sedute con i loro calciatori per discutere come aiutarsi in un momento come quello attuale.
D’altro canto la notizia del nuovo DPCM che include atlete ed atleti del mondo dilettante tra i destinatari del contributo di 600 euro per il mese di marzo ci fa ben sperare che un minimo senso di condivisione e solidarietĂ possa nei prossimi mesi ribadire un concetto che abbiamo espresso fin dal primo momento: ognuno faccia la sua parte. A questo proposito il Consiglio Direttivo ha deliberato la decisione di contribuzione ad un Fondo, che possa in questa emergenza aiutare le categorie piĂą in difficoltĂ tra i nostri associati. I redditi di fascia bassa vanno tutelati soprattutto in situazioni come questa, in cui il rispetto e il fare squadra dovrebbero essere principi cardine.“

credo che lo stipendio in serie C sia bassino. considerando che la vita attiva di un atleta è relativamente breve, diciamo dai 18 ai 32/34 di media, non è su di loro che si dovrebbero fare economie. men che meno sui dilettanti e ancora a scendere ma tra A e… Leggi il resto »
Ma la colpa è nostra che li abbiamo resi degli idoli, solo che adesso una mascherina da pochi centesimi vale molto piĂą di loro. Visto che lo fate per i dilettanti tagliatevi lo stipendio e una parte datela ad un fondo per i dilettanti. Basterebbe lo stipendio lordo di del… Leggi il resto »
vallo a dire, magari di persona, alle persone che sono messe in cassa integrazione con emolumenti di partenza molto piĂą bassi di questi ignobili